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Ristorante giapponese Kohaku entra nella guida Michelin

A neanche un anno dall'apertura, tempio della cultura kaiseki

Redazione Ansa

(ANSA) - BRESCIA, 14 NOV - A neanche un anno dalla sua apertura, Kohaku, fa il suo ingresso nella Guida Michelin.
    L'ambitissimo riconoscimento premia l'autenticità e l'originalità di un luogo che ha portato l'esperienza immersiva della cucina e della cultura kaiseki a Roma. Una scommessa vinta, quella dell'imprenditrice Sabrina Bai che ha fortemente voluto e costruito il primo locale di cucina Kaiseki nella capitale. Una cucina, quella Kaiseki, sviluppatasi in Giappone in occasione del diffondersi del cerimoniale del te, costruita per celebrare la natura attraverso il perfetto equilibrio tra spirito e corpo spirito, scandita attraverso un rituale che Kohaku propone nella sua autenticità offrendo una esperienza gastronomica e culturale del tutto nuova. L'entrata nella guida Michelin, a tutt'oggi la più ambita da coloro che operano nel mondo della ristorazione fine dining, rappresenta un altro obbiettivo raggiunto in pochi mesi grazie alla tenacia e alla determinazione della giovane imprenditrice che ha costruito con eleganza e raffinatezza un luogo in cui respirare la vera cultura nipponica nella sua essenza più spirituale. Dopo essere stato l'unico locale giapponese a Roma ad aver ottenuto i Tre mappamondi nella Guida dei Ristoranti d'Italia 2024 del Gambero Rosso, la segnalazione nella guida Michelin, sottolinea come la serietà, l'autenticità, lo studio e soprattutto un'offerta che rispetta il lavoro e il cliente siano sempre premiati. "Siamo molto orgogliosi e grati di questo riconoscimento che vorrei definire un pit stop lungo un percorso che spero ci porti verso altri traguardi, perché tutto quello che sta accadendo rappresenta uno sprone ad andare avanti con la voglia di migliorare sempre", dice Sabrina Bai che ha una vera vocazione per la ricerca e lo studio della cultura giapponese. Nel 2019 ha infatti aperto Shiroya, anch'esso ristorante della tradizione giapponese in stile Izakaya, la trattoria nipponica. Quando Sabrina ha scelto il nome del suo ristorante, Kohaku, che significa ambra, aveva pensato che come questa pietra costruisce la sua preziosità con il lento trascorrere del tempo così il locale avrebbe piano piano fatto conoscere la sua identità. Non aveva certo previsto la risposta così positiva della Capitale.
    (ANSA).
   

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