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A New York, da 25 anni Beatrice Ughi contro l'Italian sounding

'Con Gustiamo, lotta ai falsi'. Domenica apre salone Fancy Food

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 22 GIU - Parola d'ordine, lotta all'Italian Sounding. "Da 25 anni importiamo prodotti da piccoli produttori italiani, anzi da una trentina di fantastici produttori che nelle loro attività non pensano a scorciatoie, pagano i dipendenti e rispettano il made in Italy. La nostra missione, alla quale vorremmo che si unissero in tanti, è quella di rendere felici i nostri clienti americani e nello stesso tempo essere baluardo italiano in Usa portando al tempo stesso benefici al territorio italiano".
    A parlare è Beatrice Ughi, fondatrice e motore di Gustiamo, attività operativa nel Bronx da 25 anni, che si prepara a un'altra edizione del Summer Fancy Food Show (stand 3150), il più grande evento commerciale del Nord America dedicato alle specialità alimentari in programma al Javits Center della Grande Mela, dal 23 al 25 giugno.
    Per 'coltivare' l'italianità "supportiamo anche i figli degli imprenditori che seguiamo per farli venire a New York e per far capire loro il lavoro dei genitori". "La nostra reputazione - racconta all'ANSA - si è rafforzata. Siamo indipendenti e i nostri clienti amano veramente i prodotti che promuoviamo".
    Beatrice Ughi, insignita lo scorso anno del riconoscimento di Cavaliere della Rpubblica italiana, faceva revisione di bilancio, poi l'azienda le offrì la sede di New York e, dopo 10 anni, "mi è capitata per caso questa opportunità di lavorare con il food". Al progetto Gustiamo lavorano in 12, molti vengono da Scienze Gastronomiche di Pollenzo, 4-5 sono ragazzi magazzinieri provenienti dal Bronx. Al Fancy, il progetto Gustiamo porta tre produttori italiani: Marco Colzani, guru del cioccolato e dei nettari di frutta; Tuccio Testa, paladino del tonno rosso di Sicilia; Filippo Drago, mugnaio rivoluzionario dei grani antichi siciliani. Tre ospiti d'eccezione che prenderanno parte al Summer Open Warehouse Pizza Party che Gustiamo organizza oggi al suo magazzino al 1715 West Farms Rd, Bronx (NY).
    E sui prodotti che richiamano la bandiera tricolore, questione su cui ha iniziato a parlare lo chef torinese Davide Scabin: "Sono contraria - dice Ughi - ma non è un no tout court, non so se sia buona o meno, ma tocca un tasto che non è l'aspetto identitario che invece vogliamo dare e diffondere con la nostra attività quotidiana di collegamento tra l'America, New York, e i produttori italiani". (ANSA).
   

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