"Come sapete, anche la mia famiglia ha origini astigiane. Abbiamo radici comuni in quella terra di Piemonte, che ha dato i natali al vostro fondatore San Giuseppe Marello.
Poi, ancora a braccio, l'invito a "pensare ai propri peccati: tutti siamo peccatori, ma pensate ai vostri peccati adesso. Quando voi siete caduti nel peccato era perché non eravate vicini al Signore. Quello che è vicino al Signore si aggrappa subito e non cade. La vicinanza al Signore". "Non illudiamoci: senza di lui non stiamo in piedi", il monito del Papa: "Nessuno di noi, ognuno ha le proprie fragilità e senza il Signore che ci sostiene non staremmo in pedi. Perciò vi incoraggio a coltivare sempre una buona vita di preghiera, attraverso la partecipazione ai Sacramenti, l'ascolto e la meditazione della Parola di Dio, l'adorazione eucaristica, sia personale che comunitaria". "Alle volte noi trascuriamo l'adorazione", ha detto Francesco ancora a braccio: "Adorare in silenzio, lo dovemmo fare tutti, ma per primi noi religiosi".