(ANSA) - ROMA, 28 OTT - Sono salve le produzioni di funghi
coltivati per le feste di Natale, il periodo dell'anno con il
picco di vendite. La crisi, infatti, che ha caratterizzato
questa estate il comparto, sembra volgere al termine.
E a farne le spese sono stati sopratutto gli champignon. A fare
il punto con l'ANSA è il presidente Aif, Associazione Italiana
Fungicoltori, Andrea Pardo. La produzione totale italiana è di
70mila tonnellate, di cui il 70% va al fresco e IV gamma, il
resto all'industria che, essendo un mercato deficitario, importa
il suo fabbisogno principalmente dalla Polonia.
"Quest'anno molti produttori hanno segnalato una riduzione
significativa dei volumi di raccolta", spiega il presidente,
denunciando una mancanza di funghi sufficienti per soddisfare la
domanda che rischia di portare ad un aumento dei prezzi nella
prossima stagione. La diffusione della muffa ha costretto a
misure onerose per gli alti scarti di terreno di coltivazione
non produttivo, con un conseguente aumento dei costi. Lo sa bene
Federico Magnani della Fungar, azienda di Coriano specializzata
nella produzione di funghi, che con altre 6 aziende fa parte
dell'Organizzazione dei Produttori 'Funghi delle terre di
Romagna'. "La muffa verde ha tagliato la nostra produzione di
questa estate del 50% - spiega Magnani - ma il problema del
terriccio malato ha coinvolto le ditte fornitrici di tutta
Europa". Una malattia insidiosa, perchè non si vede finchè il
substrato non è messo a dimora, poi è troppo tardi e si deve
buttare tutto. "Danni che le ditte ci hanno riconosciuto -
sottolinea Magnani - ma i problemi dei costi fissi a nostro
carico sono rimasti, dal trasporto, alla torba, all'energia
elettrica, allo smaltimento del terriccio infetto, alla
conseguente sanificazion. Dal mese di ottobre la situazione è
migliorata e in vista di dicembre, tutto ci lascia ben sperare".
(ANSA).
Funghi coltivati in ripresa dopo la muffa killer, salvo il Natale
Associazione Italiana Fungicoltori, produzione giù fino al 70%