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Coldiretti, 6 italiani su 10 temono la carestia

Il 76% chiede più terreni agricoli per produrre alimenti

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 28 NOV - Oltre sei italiani su dieci temono che la proliferazione delle guerre e gli effetti dei cambiamenti climatici finiscano per ridurre la quantità di cibo disponibile.
    Ritorna dunque la paura di una carestia globale dinanzi alla quale occorre razionalizzare l'utilizzo delle risorse, a partire dalla necessità di destinare i fondi agricoli europei della Pac solo ai veri agricoltori per continuare a garantire in futuro la produzione alimentare. È quanto emerge dal rapporto Coldiretti/Censis presentato a Villa Miani a Roma in occasione della prima giornata del Forum Internazionale dell'Agricoltura e dell'Alimentazione a Villa Miani a Roma (#forumagricoltura2024) organizzato in collaborazione con The European House - Ambrosetti, con un panel dedicato al tema 'Rifondare la Pac: un'Europa diversa dopo l'inganno della transizione'.
    Il cibo diventa dunque nell'immaginario degli italiani una risorsa incerta, potenzialmente scarsa anche in società in cui da tempo prevale l'abbondanza. Non sorprende dunque che il 76% degli italiani chiede di aumentare urgentemente la disponibilità di terreni agricoli per la produzione di alimenti e per garantire l'autonomia.
    Scenario che rafforza le richieste avanzate in tutte le sedi da Coldiretti di incrementare il bilancio agricolo della Politica agricola comune, per sostenere la produzione agricola.
    "La Pac in Europa vale oggi 386 miliardi di euro in totale fino al 2027, di cui trentacinque miliardi di euro per l'Italia", ricorda la Coldiretti sottolineando che negli Usa il Farm Bill, il programma di sostegno all'agricoltura statunitense, vale 1400 miliardi di dollari in dieci anni, "con un gap profondo che penalizza gli agricoltori europei e che l'Ue dovrebbe impegnarsi a colmare per garantire la sovranità alimentare". Una necessità ancora più impellente, dice Coldiretti "se si considera l'elezione Donald Trump nel cui programma si prevedono misure fiscali e incentivi per rafforzare la produzione alimentare statunitense e incrementare la presenza sui mercati esteri".
    Dall'altra parte la Cina che fa il 70% in più dell'intera produzione agricola dell'Unione. Peraltro sostenere l'agricoltura significa anche sostenere l'ambiente, conclude Coldiretti, e il 72% dei cittadini ritiene che proprio l'agricoltura e le sue attività siano la miglior garanzia per la tutela del territorio e contro il dissesto idrogeologico.
    (ANSA).
   

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