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Casa Ilaria, lo street food dei ragazzi con autismo

Don Maurizio, 'per l'autismo la cura è la socialità, la routine dei campi aiuta'

Redazione Ansa

   A volte lo street food sa essere "special", perché sono speciali i ragazzi che lo producono, e raggiunge le piazze e le strade toscane in Ape, il mezzo agricolo made in Pontedera dove hanno sede sia la Piaggio e 6 chilometri più in là, a Montefoscoli, nel comune di Palaia, provincia di Pisa, Casa Ilaria, una fondazione nata per costruire risposte concrete ai bisogni occupazionali e lavorativi di persone particolarmente svantaggiate, in particolare giovani con autismo.


    "L'ape - spiega il fondatore e l'anima di Casa Ilaria, Don Maurizio - è un insetto amico della natura e molto laborioso, come lo siamo noi che in regime biologico facciamo agricoltura sociale, con 12 ettari di terreno e la vendita diretta mentre ricettività e ristorazione prenderanno il via a maggio. La sede presso la Badia di Carigi è in una cascina leopoldina del 1024, e in mille anni ha ospitato monaci, nobili e contadini. Ora, dal 2017, ci siamo noi, e ci siamo fatti carico del restauro. Senza sostegni pubblici, ma aiuti di singoli privati e big come la Banca d'Italia e le Generali, stiamo portando avanti un'impresa finora costata 3 milioni di euro e che ora necessita di costruire un ricovero dei mezzi agricoli e un punto vendita. Non è una casa famiglia né una comunità - precisa - ma è un luogo inclusivo di ospitalità e lavoro. Ci diamo da fare nel produrre seminativi e le orticole, abbiamo un frutteto, le arnie e tramite questi garantiamo posti a tavola e posti-letto a persone con disabilità fisica, sociale e psicologica con le quali stiamo creando un luogo di ospitalità aperto a tutti". In campagna, racconta Don Maurizio, "condividiamo il piacere di stare all'aperto e del fare attività insieme e questo ci permette di tirar fuori pensieri ed emozioni. I nostri giovani hanno tanto all'interno e nella nostra comunità combattiamo blocchi e chiusure tutti insieme. L'esperienza di Casa Ilaria ci dimostra che la cura è la socialità. Non è vero - osserva - che le persone con spettro autistico sono fuori dal mondo, ma anzi ricevono talvolta troppi stimoli che non riescono a controllare.


    Aiuta loro la routine nei campi dove abbiamo coivolto una trentina di ragazzi, segnalati dai servizi sociali o psichiatrici, e alcuni assunti dalla cooperativa della fondazione. E aiuta la serenità dei familiari vedere che per qualche ora al giorno questi ragazzi lavorano e guadagnano, denaro e spazi di indipendenza. Quando partirà il ristorante chiameremo altri sette-otto ragazzi con autismo per lavorare in sala. Stare con gli altri è la cura dall'isolamento e vediamo presto i risultati di questa terapia, pur avendo ognuno una propria reazione. Ciascuno qui esprime le qualità che ha: chi è molto preciso ad esempio apparecchia con cura. Le nostre giornate sono piene: al mattino in questi giorni raccogliamo i cavoli neri, i piccoli frutti e le altre verdure di stagione, certificate bio, che portiamo in cucina. Una volta pronte marmellate e le salse via sull'Ape, finanziata dalla Fondazione Vismara, per vendere il nostro 'special street food' e il nostro miele, nelle piazze, negli aperitivi, nei matrimoni".

Il progetto della fondazione presediuta da Laura Capantini prevede anche attività di turismo solidale, con ospitalità specifica per persone con autismo, itinerari spirituali, pet-therapy e ippoterapia, nonché l'area del "dopo di noi" con sperimentazione di vita indipendente per persone con disabilità e genitori anziani. "Il nome - precisa Don Maurizio - è dedicato ad un'amica di gioventù, suor Ilaria Meoli, nata a Pontedera il 17 maggio 1970. Infettivologa, ha abbracciato la vita religiosa come missionaria in Africa. In particolare ha diretto con successo i lavori di costruzione di un ospedale nella Repubblica Centrafricana, il centro sanitario "Giovanni Paolo II. Non ne vide tuttavia l'inaugurazione perché morì a 36 anni in un incidente stradale nel tragitto in auto fra Bangui - capitale del Centrafrica - e Bossémptéle. Qui ricordiamo la sua tenacia ed energia positiva". 
   

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