- ROMA - Confermato dalla Cassazione, per violazione delle norme sul 'made in Italy', il maxi sequestro nel porto di Genova di circa un milione di chili di spaghetti prodotti in Turchia per il pastificio campano 'L.Garofalo' di Gragnano, noto marchio in vendita anche sugli scaffali della grande distribuzione.
L'amministratore delegato della 'Garofalo', Massimo Menna, in Cassazione ha contestato senza successo la sussistenza delle accuse di vendita di prodotti industriali con segni contraffatti, frode contro le industrie nazionali, e violazione del 'made in Italy', spiegando che i 2700 colli di pasta della linea 'Santa Lucia' erano destinati al mercato africano, al Benin Mali, e la sosta ligure era solo tecnica per l'imbarco delle merci verso l'Atlantico. Secondo la difesa di Menna, non era stato commesso alcun illecito penale perchè la pasta non era per il mercato italiano nè europeo, erano spaghetti in transito da un paese straniero ad altro paese, entrambi extracomunitari, "non era stata posta in essere alcuna attività di sdoganamento funzionale a una commercializzazione in Italia della pasta, solo temporaneamente depositata in area doganale". Secondo gli 'ermellini', invece, correttamente i giudici liguri hanno ritenuto "esservi stata introduzione almeno temporanea nel territorio italiano e risultando la commercializzazione da parte del pastificio Garofalo con sede a Gragnano proprio dalla fattura emessa in favore della ditta francese 'Franco Africanine del Negoce sas' con sede a Parigi".
L'emissione della fattura in Italia rileva come "parte del processo di messa in circolazione della merce" e non importa se "nella fattura è indicata la clausola FOB, ossia l'indicazione del porto di imbarco in Turchia". Inoltre "il magazzino dove era temporaneamente custodita la merce sequestrata si trova nell'area doganale e quindi in territorio italiano" pertanto - afferma la Cassazione - "anche la presenza temporanea della merce, ancorchè destinata all'estero, appare condotta idonea a integrare l'importazione, nel senso di introduzione, della stessa nel territorio italiano". E' la seconda volta che il maxi sequestro, emesso nell'ottobre 2015, approda in Cassazione che nel giugno 2016 lo aveva annullato con rinvio. Ora il riesame bis dello scorso settembre, è stato convalidato. Nel frattempo la pasta sarà quasi scaduta.
Cassazione conferma maxisequestro spaghetti 'made in Turkey'
'Indicazioni fallaci'. Respinto ricorso ad pasta 'Garofalo'