Lo fa sapere il ministero delle Politiche agricole, nel precisare che la norma attua la delega contenuta nel Collegato agricoltura e aggiorna le disposizioni ferme al 1995, adeguandole anche alle leggi europee.
"Con questo provvedimento - afferma il ministro Maurizio Martina - rendiamo più forte e trasparente il biologico italiano, compiendo un ulteriore salto di qualità sul fronte dei controlli, per garantire maggiore sicurezza ai consumatori e tutelare i produttori onesti in un comparto dove siamo leader in Europa con oltre 70 mila operatori e un aumento delle superfici coltivate bio del 20% in un anno". Sono diverse le novità previste nel nuovo sistema dei controlli, a partire dalla norma che introduce meccanismi per il rafforzamento della leale concorrenza e per l'eliminazione dei conflitti di interessi degli organismi di controllo. Il ministero, infatti, fa sapere che gli operatori del biologico non possano detenere partecipazioni societarie degli organismi di controllo che superi la metà del capitale sociale; sono escluse da tale requisito le associazioni di carattere consortile che non abbiano fine di lucro. Gli organismi, inoltre, non possono svolgere nel settore dell'agricoltura biologica, attività diversa dall'attività di controllo; i relativi rappresentanti e amministratori e personale addetto al controllo non possono fornire beni o servizi diversi dall'attività di controllo agli operatori controllati; l'ispettore non può svolgere l'attività di controllo presso lo stesso operatore per più di tre visite consecutive. La norma, inoltre, istituisce una banca dati pubblica di tutte le transazioni commerciali del settore bio fruibile da tutti gli operatori del sistema, per renderle più trasparenza e allo stesso per assicurare più tempestiva l'azione antifrode e maggiore la tutela dei consumatori.
Il decreto, infine, conferma che il ministero delle Politiche agricole è l'autorità competente per l'organizzazione dei controlli e che delega tali compiti ad organismi di controllo privati e autorizzati. La competenza in materia di vigilanza e controllo sui vari organismi spetta all'Ispettorato centrale per la tutela della qualità e la repressione frodi dei prodotti agroalimentari del ministero, al Comando unità tutela forestale, ambientale e agroalimentare dei Carabinieri e alle Regioni negli ambiti territoriali di competenza.
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