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Procedura Ue contro l'Italia per la pesca di delfini e tartarughe

L'accusa di Bruxelles, 'non adottate misure adeguare'

Redazione Ansa

La Commissione europea ha apertouna procedura d'infrazione contro l'Italia perchè ritiene che le autorità nazionali non abbiano adottato misure adeguate per monitorare e contrastare la cattura accidentale di delfini, tartarughe e uccelli marini durante le attività di pesca. Un fenomeno che, scrive Bruxelles in una nota, rappresenta un rischio per la conservazione di specie protette e della biodiversità.

All'Italia viene contestatoinnanzi tutto di non aver applicato le misure previste dalla direttiva Habitat del 1992. In particolare l'Italia, secondo la Commissione Ue, non ha condotto ricerche e adottato interventi adeguati per garantire che le catture accidentali non abbiano un impatto negativo importante sulla conservazione delle specie protette. Alle autorità nazionali viene anche contestato di non essere intervenute adeguatamente per evitare che diverse specie acquatiche e di volatili venissero disturbate all'interno dei siti individuati con il programma Natura 2000 proprio per la loro tutela e conservazione.

Le contestazioni sono state raccolte in una lettera di messa in mora inviata all'Italia. In assenza di risposte soddisfacenti entro due mesi, la Commissione potrebbe decidere l'invio di un parare motivato, cioè di avviare la seconda fase della procedura d'infrazione aperta oggi.

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