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Costo e sapore decidono la scelta del cibo, ma l'Efsa punta sulla sicurezza

L'Autorità europea per la sicurezza alimentare lancia Safe2Eat 2024 per aiutare gli europei a prendere decisioni consapevoli

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 07 MAG - Sono costo e sapore a incidere maggiormente sulle decisioni dei consumatori nella scelta del cibo. Solo dopo arrivano fattori come sicurezza alimentare o origine. E allora proprio per consentire agli europei di prendere decisioni consapevoli sugli alimenti arriva Safe2Eat 2024, la campagna di sensibilizzazione alle questioni di sicurezza alimentare lanciata dall''Efsa insieme ai suoi partner negli Stati membri dell'Ue. È un ritorno, sottolinea l'Autorità europea per la sicurezza alimentare, sulla scia del successo ottenuto nei tre anni precedenti. Il lancio il giorno dell'inaugurazione di Cibus, a Parma.
    Quest'anno, spiega L'Efsa, la campagna amplia il suo campo d'azione coinvolgendo 18 paesi: Romania, Repubblica Ceca, Ungheria, Grecia, Estonia, Croazia, Italia, Lettonia, Cipro, Slovenia, Spagna, Lussemburgo, Slovacchia, Austria, Polonia, Portogallo, Irlanda e Macedonia del Nord.
    Da una ricerca condotta dall'Efsa nel 2023, in collaborazione con Ipsos, è emerso che quasi il 70% degli europei manifesta un interesse nell'ambito della sicurezza alimentare. Tuttavia circa il 60% ritiene che le informazioni relative alla sicurezza alimentare siano troppo tecniche e difficili da capire. Per questo motivo, precisa l'agenzia, "la campagna mira a stabilire un collegamento tra la scienza della sicurezza alimentare e il cibo che finisce sulle nostre tavole, consentendo ai consumatori di compiere scelte alimentari consapevoli", ha affermato Bernhard Url, direttore esecutivo dell'Efsa.
    A incidere maggiormente sulle decisioni dei consumatori relative al cibo, secondo un'altra ricerca sulla sicurezza alimentare nell'Ue, sono il costo e il sapore, fattori che si attestano rispettivamente al 54% e al 51%, seguiti dalla sicurezza alimentare e dall'origine degli alimenti, entrambe al 46%. Circa quattro persone su dieci affermano che il contenuto nutrizionale è importante, il 16% cita l'impatto ambientale e climatico, mentre per il 15% sono la propria etica e le proprie convinzioni a guidare la scelta.
    Malattie di origine alimentare, tecniche corrette di preparazione del cibo, etichette e pratiche di riduzione dello spreco alimentare sono i punti della campagna che sensibilizza anche sui nuovi alimenti. (ANSA).
   

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