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Ong, no a inserire il Ddl 'Sparatutto' nel Dl Agricoltura

'Lo ha annunciato il leghista Bruzzone, il Parlamento lo fermi'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 20 MAG - "Il Decreto Legge Agricoltura si appresta ad approdare in Parlamento per la conversione in legge.
    Il deputato cacciatore e candidato alle prossime elezioni europee Francesco Bruzzone ha pubblicamente dichiarato di volere trasferire il contenuto della sua proposta di legge, ormai nota come Legge Sparatutto, attualmente bloccata in Commissione Agricoltura della Camera, nel testo del Decreto. Mai avremmo potuto pensare che un parlamentare della Repubblica Italiana potesse promuovere un tale affronto contro il Parlamento, esautorato delle proprie prerogative sovrane e trasformato in uno strumento per beceri scambi elettorali al solo scopo di favorire l'interesse privato dei cacciatori, una risicata minoranza di cittadini". Lo dichiarano in un comunicato congiunto le associazioni Enpa, Lac, Lav, Legambiente, Leidaa, Lipu, Oipa, Federazione Nazionale Pro Natura, Lndc Animal Protection e Wwf italia "Gli emendamenti che Bruzzone vorrebbe integrare nel Dl Agricoltura si riferiscono a provvedimenti di inaudita gravità - scrivono le ong -, come l'emanazione dei calendari venatori con legge e non con atto amministrativo, al solo scopo di evitare che le associazioni, possano impugnare i provvedimenti ritenuti illegittimi, la deregolamentazione dell'utilizzo degli uccelli come richiami vivi, legalizzando così uno dei traffici illegali più fiorenti in Italia. A questo si aggiunge la cancellazione del divieto di caccia nei valichi montani, luoghi di passaggio obbligato per gli uccelli migratori, che diventerebbero trappole mortali e veri e propri luna park per i cacciatori".
    "Se questo blitz dovesse andare in porto - concludono le ong -, aprirebbe la strada al bracconaggio legalizzato, determinando decine di contenziosi con l'Europa, ma soprattutto causando danni irreparabili alla biodiversità che è patrimonio di tutti.
    Al Parlamento tutto chiediamo un sussulto di responsabilità, affinché non acconsenta a farsi esautorare da queste logiche perverse". (ANSA).
   

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