Per l'Italia è "necessaria una reale svolta semplificatrice" della Politica agricola comune. "Le proteste" degli agricoltori "di inizio anno hanno reso evidente che l'attuale modello necessita di aggiustamenti importanti: è necessario proseguire il processo di semplificazione in modo che gli agricoltori possano concentrarsi più sul lavoro che sulla burocrazia".
L'Italia - ha proseguito - "insiste sulla necessità di garantire una Pac incentivante e non eccessivamente condizionante". E chiede una svolta di semplificazione "improntata sulla riduzione delle informazioni minime obbligatorie per la descrizione degli interventi e sulle procedure di modifica dei piani strategici estendendo al massimo gli ambiti coperti dalle modifiche semplificate tramite notifica", ha spiegato. Il ministro si è detto preoccupato dalla scadenza di febbraio 2025 quando le ventisette capitali dovranno presentare a Bruxelles la relazione annuale sull'attuazione della Pac. "Una sfida per l'attuazione del piano strategico" vista la mole eccessiva di dati "da trattare con delle previsioni che siano adeguate alle tempistiche e alla situazione generale".