(ANSA) - MILANO, 31 MAG - L'Italia è diventata il più grande
importatore di latte nel mondo. Per il latte a lunga
conservazione, tre cartoni su quattro venduti in Italia sono
stranieri, mentre la metà delle mozzarelle sono fatte con latte
proveniente dall'estero, ma non è obbligatorio riportarlo in
etichetta. Lo denuncia Coldiretti, che ha presentato uno studio
in occasione del Milk World Day promosso dalla Fao.
Coldiretti precisa che dalle frontiere italiane passano ogni
giorno 24 milioni di litri di "latte equivalente" tra cisterne,
semilavorati, formaggi, cagliate e polveri di caseina, per
essere imbustati o trasformati industrialmente.
Nell'ultimo anno hanno superato il milione di quintali le
cosiddette cagliate importate dall'estero, che ora rappresentano
circa 10 milioni di quintali equivalenti di latte, pari al 10%
della produzione italiana. "Si tratta di pre-lavorati
industriali che vengono soprattutto dall'Est Europa, che
consentono di produrre mozzarelle e formaggi di bassa qualità"
sottolinea Coldiretti. Un chilogrammo di cagliata usata per fare
formaggio sostituisce circa dieci chili di latte. "E' un inganno
per i consumatori ed è concorrenza sleale per i produttori che
utilizzano latte fresco" afferma Coldiretti.
"In un momento difficile per l'economia, dobbiamo portare sul
mercato il valore aggiunto della trasparenza, con l'obbligo di
indicare in etichetta l'origine degli alimenti", ha affermato il
presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo.
Una possibilità offerta dal via libera venuto sulla base del
regolamento comunitario N.1169 del 2011, entrato in vigore il 13
dicembre del 2014, che - conclude la Coldiretti - consente ai
singoli Stati Membri di introdurre norme nazionali in materia di
etichettatura obbligatoria di origine geografica degli alimenti.
(ANSA).
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Latte: Coldiretti, in Italia 24 mln di litri importati
Per produttori etichettatura deve essere obbligatoria