(ANSA) - ROMA, 25 GIU - "La perdurante scarsezza delle
precipitazioni, nella primavera appena trascorsa, ha causato un
abbassamento dei livelli d'acqua in fiumi, negli invasi e nelle
falde sotterranee". E' quanto sottolinea, in una nota, Fabio
Tortorici, presidente della Fondazione Centro Studi del
Consiglio Nazionale dei Geologi (Cng). "A grande scala -
continua Tortorici - stiamo assistendo a cambiamenti climatici
che ci stanno portando verso una desertificazione di parte del
nostro territorio, ma la siccità è un fenomeno naturale che
periodicamente si ripresenta con picchi che mettono a dura prova
l'uomo, le sue attività produttive e l'ambiente. E malgrado
questo fenomeno si verifichi ripetutamente, non si è riusciti a
mettere in campo, per tempo, misure di contrasto alla siccità".
"Oggi - denuncia Tortorici - on è possibile stabilire i reali
e globali quantitativi di acqua utilizzati a causa degli
innumerevoli prelievi abusivi. La conseguenza di questi
sfruttamenti illegali è quella di rendere aleatorie le stime dei
bilanci idrici: non si ha una misura del reale deficit irriguo e
potabile. Vediamo l'effetto della scarsità d'acqua dove e quando
questa viene a mancare, ma non abbiamo una misura degli eccessi
e sprechi con cui questa viene sottratta dalle falde,
alterandone gli equilibri".
Altro annoso problema sono le reti - sia irrigue che ad uso
potabile - e gli invasi-colabrodo. "Numerosi Comuni italiani
hanno perdite superiori al 60 per cento nelle reti
acquedottistiche, ne consegue che ci vorrebbero maggiori
investimenti per la realizzazione di nuove condotte."La risorsa
idrica - prosegue Tortorici - deve essere innanzitutto
risparmiata, tutelata e sfruttata con ulteriori e mirate opere
di captazione (ed eventualmente trattenuta da opere
artificiali), solo dopo avere stabilito quali aree del nostro
territorio e in che misura sono le più carenti. In questi giorni
si discute della possibile realizzazione di nuovi bacini, ma
sono così necessarie nuove cattedrali nel deserto? Non sarebbe
prima il caso di conoscere il problema in termini numerici e
scientifici con realistici bilanci idrogeologici e poi
risolverlo con interventi puntuali? I mancati introiti dai
canoni demaniali, evasi dagli innumerevoli sfruttamenti abusivi,
non potrebbero essere recuperati con azioni di 'Polizia idrica'
e impiegati per contribuire alla realizzazione di nuove opere?".
È infine fondamentale per il geologo "ripartire dall'educazione
di adulti e bambini, di cittadini comuni e amministratori, di un
utilizzo attento della risorsa idrica e del rispetto del
territorio".(ANSA).
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Siccita': geologi, abbassate le falde idriche sotterranee
Tortorici, andiamo verso la desertificazione,urge Polizia idrica