L'agricoltura ha tenuto nonostante la crisi, che è stata un acceleratore della modernizzazione nel comparto primario e che vede la produttività italiana superiore a quella tedesca e addirittura doppiare la media Ue. E' quanto emerge da uno studio presentato da Fieragricola/Nomisma in occasione della conferenza stampa di della 113/ma edizione di Fieragricola, la rassegna di Veronafiere in programma dal 31 gennaio al 3 febbraio.
''La crisi ha trascinato con sé il 20% delle aziende - ha detto il direttore area Agroalimentare di Nomisma, Denis Pantini - circa 180mila imprese in meno, con una decrescita della forza lavoro di quasi l'8%. A chiudere sono state più quelle marginali, e a conduzione diretta rispetto alle aziende con salariati''. Di fatto si sono accelerati il ricambio generazionale e la modernizzazione nei campi. Con, evidenzia lo studio, una buona tenuta del valore aggiunto (+3,9%) e un valore medio della produzione per azienda cresciuto dell'88%.
L'uscita dal mercato, in dieci anni, di quasi il 20% delle imprese agricole, in buona parte a conduzione diretta, ha coinciso infatti con diversi salti di qualità: dal valore della produzione, alla crescita (del 58%) della superficie media per azienda, alla produttività che, con 36mila euro per addetto, è oggi quasi il doppio rispetto alla media Ue. Inoltre, fa ben sperare sia l'ulteriore incremento delle aziende a conduzione femminile - oggi al 20% contro una media Ue del 13% - e gli incoraggianti ultimi sviluppi di imprese under 35, a +14% negli ultimi 18 mesi, sebbene l'età media sia ancora molto più alta dei colleghi europei.
''Soddisfazione'' per i dati della produttività italiana e la presenza dei giovani è stata espressa dal ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina che chiede ''una evoluzione della multifunzionalità. Con gli agriturismo l'Italia ha fatto da apripista ora servono nuove ide per incrociare politiche della salute e welfare con la multifunzionalità agricola''.
Imprese agricole, Italia più produttiva della Germania e Ue
Fieragricola/Nomisma, -20% imprese ma crisi spinge innovazione