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Greenpeace, allevamenti intensivi inquinano i fiumi europei

Esami in 10 paesi. Nel Bresciano record di antibiotici

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Redazione Ansa

ROMA - Nuove analisi di Greenpeace rivelano la presenza di numerosi pesticidi e antibiotici nei corsi d'acqua superficiali che scorrono in aree ad elevata presenza di allevamenti intensivi. I campionamenti sono stati eseguiti in ventinove fiumi e canali irrigui di 10 Paesi europei e i risultati sono stati pubblicati giovedì nel nuovo rapporto dell'associazione ambientalista "Il costo nascosto della carne".

Gli antibiotici sono stati trovati in oltre due terzi dei campioni analizzati e questa presenza costante potrebbe contribuire alla diffusione di batteri resistenti agli antibiotici stessi. La metà dei campioni esaminati conteneva livelli di nitrati superiori alla soglia considerata sicura per gli organismi acquatici più vulnerabili, anche se le concentrazioni erano inferiori al limite Ue di 50 mg per litro oltre il quale i governi devono intervenire per proteggere fiumi, laghi e vita acquatica. In tutti i campioni sono stati trovati residui di pesticidi: 104 in totale, di cui 28 ormai vietati in Ue.

In Italia i campionamenti sono stati effettuati in Lombardia, regione dove si concentra oltre la metà della popolazione nazionale di suini. In particolare nel campione raccolto in provincia di Brescia sono stati trovati 11 diversi tipi di farmaci, 7 dei quali antibiotici: il numero più alto trovato in un singolo campione di tutta l'indagine. 

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