(ANSA) - ROMA, 13 DIC - Regole e ruoli chiari negli incontri
con le istituzioni e nelle azioni di difesa e promozione
dell'internazionalizzazione dell'agroalimentare made in Italy.
E' quanto chiede il nuovo presidente di Federalimentare Ivano
Vacondio, in una intervista ANSA in occasione dell'Assemblea di
Federalimentare che si è tenuta oggi a Roma.
''Si parla spesso,
e talvolta a sproposito, di filiera, ma gli organi di
rappresentanza - ha rilevato Vacondio - sono una cosa, la
filiera altro. Il mondo agricolo ha la sua rappresentanza
sindacale, la distribuzione moderna anche, e noi rappresentiamo
davanti alle istituzioni l'industria alimentare che è oggi il
secondo settore manifatturiero del Paese, con circa 56mila
imprese, per un fatturato che raggiunge i 140 miliardi di euro e
copre l'8% del Pil nazionale. Se all'interno di questo mosaico
c'è qualche imprenditore privato che fa business di filiera va
bene, ma la rappresentanza istituzionale è altro. Noi
rappresentiamo oltre l'80% del comparto food&wine e abbiamo
all'interno brand del calibro di Ferrero e Barilla che sono
concorrenti sul mercato ma qui da noi lavorano insieme con un
obiettivo comune: rafforzare la rappresentanza. Ciononostante -
ha lamentato - questo comparto è stato raramente rappresentato
come una risorsa e un patrimonio del nostro Paese e della sua
economia. C'è bisogno, nell'interesse della nostra filiera
agroalimentare e dell'intero sistema Paese, di un atto di
responsabilità, soprattutto di fronte alle dinamiche
congiunturali degli ultimi mesi che ci mostrano il continuo calo
dei consumi interni e, da ultimo, il rallentamento della
dinamica dell'export. Ultimamente, siamo stati ricevuti e
ascoltati ai massimi livelli. Speriamo sia l'avvio di un
percorso strutturato con le istituzioni, e non un fatto
episodico dettato dalle emergenze'' ha concluso il presidente di
Federalimentare Vacondio.(ANSA).
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