''La Sardegna - precisa Verrascina - conta circa 12mila aziende agropastorali, le quali allevano 2,6 milioni di pecore, corrispondenti a quasi la metà del patrimonio ovino italiano, che forniscono oltre 3 milioni di quintali di latte, più del 50% del quale destinato alla produzione del Pecorino Romano, formaggio a denominazione d'origine conosciuto in tutto il mondo ed esportato prevalentemente negli Stati Uniti", sottolinea il presidente della Copagri. "Quella che stanno vivendo da tempo i pastori sardi è una situazione di straordinaria emergenza, che necessita di risposte - conclude - certe e immediate. Bisogna lavorare a delle soluzioni che possano dare ristoro nell'immediato, stanziando le necessarie risorse e valutando la possibilità di sospendere i mutui e i contributi e di ritirare dal mercato determinate quantità di prodotto; allo stesso tempo, bisogna ragionare su soluzioni di più ampio respiro che possano stabilizzare il comparto, quali la convocazione del tavolo di filiera nazionale, affinché si affronti seriamente la questione del prezzo e della programmazione produttiva, nonché quella dell'obbligo per gli acquirenti di latte ovino a comunicare mensilmente i quantitativi ricevuti", spiega Verrascina.
"Bisogna inoltre verificare e attenzionare le importazioni di prodotto dall'estero, per evitare il rischio che questi fenomeni causino dumping economico ai danni degli allevatori sardi", conclude il presidente della Copagri.(ANSA).
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