"Il riferimento ad una presunta confusione indotta nei consumatori, su cui ha fatto leva la campagna promossa da alcune organizzazioni del settore zootecnico - prosegue la Lav -, è indice dal grande timore della forte e crescente consapevolezza dei cittadini europei delle ragioni dalla scelta di alimenti 100% vegetali".
"Cotolette, polpette, bistecche possono essere a base di qualsiasi ingrediente, i termini non sono di proprietà della zootecnia - conclude la ong - è bene che il settore si rassegni e magari si riqualifichi positivamente verso le proteine vegetali. I tempi stanno cambiando e non torneranno mai indietro, mai come prima". L'hashtag #NONCOMEPRIMA contraddistingue il MANIFESTO (www.lav.it/manifesto) con cui Lav chiede ai decisori di spostare i finanziamenti pubblici dagli allevamenti verso la produzione di cibi vegetali, e si batte per incentivare la diffusione delle proteine vegetali portando l'Iva dal 22% al 4% anche dei "latti" non animali. "Vale la pena ricordare tutto quello che c'è dentro e dietro alla carne - scrive la Lav - sofferenza e sfruttamento degli animali, impatto ambientale e climatico, saccheggio delle risorse. Anche la campagna #SolveDifferent del Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente (UN Environment) nel 2019 ha sottolineato come che per produrre un hamburger con pancetta e formaggio sono necessari circa 3.140 litri d'acqua. Un burger 100% vegetale o uno vegetariano consumano dal 75 al 95 % in meno rispetto a uno di manzo, causano tra l'87-90 % di emissioni in meno e utilizzano dal 93 al 95 % di terreno in meno". (ANSA).
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