- In una Italia a mobilità frenata dall'emergenza sanitaria, anche chiusi in casa in lockdown, si può essere concretamente amici delle api in una sorta di pronto soccorso da remoto.
"Basta avere una pianta di rosmarino, di melissa o di lavanda in terrazza per dare una mano agli apicoltori.
L'ape, sottolinea con passione Pierantoni, "è l'insetto più evoluto in natura, ma un singolo esemplare non vale nulla. A rendere prezioso questo impollinatore è la sua entità sociale capace di creare la monarchia più democratica: un'arnia conta mediamente 100mila esemplari con ruoli socialmente condivisi.
Ma a mettere in crisi questo sistema perfetto, secondo Pierantoni, sono la chimica e le monoculture, in Veneto, Lombardia e Emilia Romagna in particolare. Nei campi non vedi più girasoli o un fiordaliso, e insieme agli sbalzi climatici, ne risulta un insieme di incertezze con forti oscillazioni nella produzione di un alveare che spazia da zero a 60 Kg". (ANSA).
Sos api, 2020 negativo ma l'aiuto può arrivare dalle città
Appello Apicoltori montani, sui balconi melissa, lavanda o rosmarino