"La nostra - spiega il Presidente Cervim, Stefano Celi - è una viticoltura che assume una rilevante importanza per i molti aspetti che tutela e preserva, sia materiali che immateriali: dal paesaggio antropico alle tradizioni, dalla biodiversità viticola alle tecniche di coltivazione affinate nel tempo, capaci di rendere accessibili e produttive zone impervie e che oggi rappresentano un patrimonio, anche paesaggistico, di inestimabile valore. Riteniamo che la valorizzazione di questo straordinario patrimonio possa essere veicolata anche da chi ricopre un ruolo nella società civile in Italia e nel mondo".
Il Centro di ricerca, studi, salvaguardia, coordinamento e valorizzazione per la viticoltura montana (Cervim) opera dal 1987 per la salvaguardia e la valorizzazione della viticoltura cosiddetta "eroica", cioè di quella viticoltura che presenta difficoltà strutturali permanenti quali: altitudine, pendenza del terreno, terrazzamenti e piccole isole. (ANSA).
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