(ANSA) - GENOVA, 17 GEN - Si stima che siano tra 16 mila e 20 mila i cinghiali a rischio peste suina nei 114 Comuni lungo lo spartiacque appenninico tra Liguria e Piemonte in cui un'ordinanza ministeriale ha vietato per sei mesi le attività di trekking, mountain bike, raccolta funghi, caccia e pesca, "bisogna evitare che il virus faccia il salto dal selvatico all'allevamento suinicolo, un settore da 100 mila occupati in Italia, che vale dai 7 ai 9 miliardi euro". Lo spiegano il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, il direttore dell'Istituto zooprofilattico sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta Angelo Ferrari e il responsabile del servizio veterinario di Alisa Roberto Moschi, al termine di un tavolo di confronto con il sindaco della Città metropolitana Marco Bucci annunciando una prossima ordinanza regionale con la quale si fornisce a cittadini e sindaci un vademecum su ciò che si può fare o meno.
"Entro un paio di settimane i ministeri della Salute e delle Politiche agricole ridisegneranno l'ordinanza sia per quanto riguarda il perimetro sia eventuali deroghe. - spiega Toti - Mercoledì 19 gennaio la Regione Liguria varerà un'ordinanza regionale al fine di dare ai cittadini e ai sindaci un vademecum su ciò che si può fare o meno. Non si può escludere che un cinghiale infetto possa accedere a luoghi non interdetti. Entro tre settimane sarà completato il piano di monitoraggio ivi compreso un piano di abbattimento selettivo dei capi, che dovrà poi essere autorizzato dalla Comunità europea e dal Governo - è la road map illustrata dal presidente Toti - Abbiamo già chiesto al Governo una serie di risarcimenti per le attività colpite dai divieti posti in essere". (ANSA).
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