(ANSA) - MILANO, 06 MAG - Sono il cemento e il calore a
rendere le città nemiche degli insetti impollinatori, come le
api: lo dimostra uno studio dell'Università di Milano-Bicocca,
che ha usato come laboratorio a cielo aperto l'area
metropolitana di Milano. La ricerca, supportata da Regione
Lombardia nell'ambito del progetto 'Pignoletto', è pubblicata su
Journal of Applied Ecology.
I ricercatori hanno studiato l'effetto dell'urbanizzazione
del paesaggio e del clima su due gruppi di impollinatori (api
selvatiche e sirfidi), sulle risorse floreali a loro
disposizione (il nettare di cui si nutrono) e sul polline che
trasportano sui loro corpi. I campioni sono stati raccolti in 40
siti dislocati principalmente nella città metropolitana di
Milano, a partire da aree semi-naturali per arrivare fino ad
aree con diversi livelli di edificato.
I risultati dimostrano che le api preferiscono vivere nelle
aree suburbane: il loro numero raggiunge il picco (con oltre 100
esemplari rilevati in 24 ore) dove il cemento occupa solo il 22%
delle superfici, mentre cala con la crescente urbanizzazione. La
presenza di impollinatori è inoltre influenzata dalla distanza
tra le aree verdi e dall'ampiezza del parco urbano. A influire
negativamente sulla presenza di impollinatori non è solo la
mancanza di verde, ma anche il clima locale. Gli impollinatori
diminuiscono nelle aree più urbanizzate dove, tra la primavera e
l'estate, si registrano variazioni minime della temperatura, che
resta alta più a lungo rispetto alle aree semi-urbane o
agricole.
Un altro aspetto evidenziato dallo studio è che al crescere
delle aree cementificate, il polline trasportato dagli insetti è
sempre meno vario, ovvero deriva da un numero sempre più ridotto
di specie di piante. In città, tra l'altro, il polline proviene
in buona parte da piante esotiche e ornamentali. (ANSA).
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Città nemiche delle api, colpa del cemento e del calore
Lo studio della Bicocca sull'area metropolitana di Milano