(ANSA) - ROMA, 28 GIU - Piccolo non è sempre bello, nelle
professioni agricole a rischio scomparsa le Pmi mentre resistono
le big. Secondo il settimo Censimento dell'Agricoltura
presentato oggi da Istat "l'agricoltura italiana è andata
riducendosi nel numero di aziende, che però sono divenute più
grandi.
In 38 anni, sono scomparse 2 aziende su 3, e nello
stesso tempo la loro dimensione media è più che raddoppiata: la
Sau - Superficie Agricola Utilizzata - è passata da 5,1 a 11,1
ettari medi per azienda". E nei dati illustrati dal presidente
dell'Istat,. Gian Carlo Blangiardo, si evidenzia che "il mondo
dell'agricoltura italiana mantiene la propria impronta
familiare, mentre l'intensità di manodopera si riduce. Nel 2020,
in oltre il 98% delle aziende agricole si trovava manodopera
familiare, anche se nella forza lavoro è stata progressivamente
incorporata manodopera non familiare, che ha raggiunto 2,9
milioni, cioè il 47%. Nel 2010 era il 24,2%, più o meno la metà.
Negli stessi 10 anni, la forza lavoro complessiva ha perso il
28,8%, in termini di addetti, e il 14,4% in termini di giornate
standard lavorate.
Mentre, secondo il monitoraggio dell'Istituto di statistica, per
la digitalizzazione c'è ancora molto da fare. Il settore, rileva
Istat, è approdato ancora solo marginalmente all'adozione di
tecnologie digitali, sebbene la quota di imprese che si sono
digitalizzate sia quasi quadruplicata in dieci anni, dal 3,8%
nel 2010 al 15,8% nel 2020.
La raccolta dei dati del 7° Censimento generale
dell'Agricoltura si è svolta dal 7 gennaio al 30 luglio 2021,
nell'anno dell'emergenza sanitaria. Al termine delle operazioni,
si è infatti raggiunto l'83% delle aziende agricole
Per la prima volta, sono stati coinvolti i Centri di Assistenza
Agricola (CAA), una rete di circa 2.200 unità presenti in tutte
le Regioni e Province autonome italiane. (ANSA).
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