Mentre a livello nazionale si stima un calo della produzione del 30% insieme ad un aumento dei costi in media del 50% per le aziende "in conseguenza dei tanti microclimi che caratterizzano la nostra regione, possiamo dire che in questo momento la prossima annata olivicola ha imboccato la direzione giusta. La Toscana è in controtendenza - spiega Fabrizio Filippi, presidente Coldiretti Toscana - Gli olivi si sono ripresi rapidamente, e molto bene, dopo mesi di assenza di precipitazioni e grande caldo che aveva fatto annusare una stagione disastrosa. Si sono adattati molto bene in una situazione di forte stress idrico. E' stata una stagione molto complicata dal punto di vista agronomico e climatico".
Le olive che hanno resistito alla siccità, hanno ripreso vigore con le piogge di agosto pur con fenomeni estremi come grandinate e trombe d'aria. Ora i pericoli potrebbero arrivare dalla mosca olearia. Rispetto ad un'annata media che in Toscana si aggira intorno ai 150.000 - 170.000 quintali, la prossima raccolta dovrebbe portare nei frantoi, secondo una stima di Coldiretti Toscana, tra i 110.000 ed i 120.000 quintali, inferiori certo ma in aumento se lo confrontiamo con i 100.000 quintali di olive raccolte nel 2021.
Invece i costi sono in rialzo, sia i rincari energetici che vanno dal +170% dei concimi al +129% per il gasolio nelle campagne mentre il vetro costa oltre il 30% in più sullo scorso anno, ma si registra anche un incremento del 35% per le etichette, del 45% per il cartone, del 60% per i barattoli di banda stagnata, fino ad arrivare al 70% per la plastica. I costi dell'elettricità sono quintuplicati. (ANSA).
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