(ANSA) - ROMA, 03 AGO - La vendemmia 2023 inizia pagando un
pesante dazio agli effetti dei cambiamenti climatici che, fra
maltempo e ondate di calore, hanno danneggiato i vigneti con una
produzione stimata in calo di circa il 14%, ma con crolli fino
al 50% nel Centro Sud, facendo segnare, per quelle aree, il
peggior risultato del secolo. Sono le previsioni della
Coldiretti, in occasione dell'avvio della raccolta delle uve in
Italia in Sicilia nel terapanese.
In Italia regioni importanti come Sicilia e Puglia, che
rappresentano oltre 1/5 di tutto il vino nazionale, vanno verso
perdite tra i filari fino al 40%, mentre in alcune zone fra
Molise e Abruzzo si registra un crollo anche del 60%. Situazione
difficile anche in Toscana, ma migliora spostandosi verso Nord,
dove le rese sono stabili o crescono leggermente. E se in
Romagna l'alluvione ha dato un duro colpo ai vigneti, in Emilia,
nonostante le grandinate, la produzione resiste seguendo
l'intera dorsale che da Modena, Piacenza e Parma si spinge fino
all'Oltrepo Pavese e all'Astigiano. Dal Piemonte al Veneto,
passando per la Lombardia, continua Coldiretti, le rese sono
stabili nonostante nubifragi e grandinate che hanno colpito a
macchia di leopardo nelle ultime settimane, in un Nord che
quest'anno dovrebbe produrre il 65% di tutto il vino nazionale.
(ANSA).
Coldiretti, parte la vendemmia con il 14% di grappoli in meno
Testa a testa con la Francia, produzione ai minimi al Centro Sud