Dopo oltre duemila anni rinasce l'olio dell'antica Pompei, con le prime bottiglie stappate per sostenere la candidatura della cucina italiana a patrimonio dell'Unesco, di cui proprio l'extravergine rappresenta una componente fondamentale. Ad annunciarlo è la Coldiretti con Unaprol e Filiera Italia, nell'ambito della presentazione del logo ufficiale per la candidatura della "Cucina italiana a patrimonio immateriale dell'Umanità", promossa al Parco Archeologico a Pompei dai ministri dell'Agricoltura e Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida e della Cultura Gennaro Sangiuliano.
Un ritorno reso possibile grazie al lavoro di recupero degli antichi uliveti, trecentocinquanta alberi di diversa epoca di impianto tornati in produzione L'olio extravergine d'oliva è una delle componenti fondamentali della Dieta Mediterranea e della cucina italiana, ricorda Coldiretti, campioni delle vendite all'estero. Il binomio enogastronomia-cultura, sottolineano i vertici di Coldiretti e Filiera Italia, Ettore Prandini e Luigi Scordamaglia, "è diventato la principale leva di attrazione turistica, strategica per il rilancio dell'economia e dell'occupazione, e la candidatura della cucina italiana a patrimonio nell'Unesco rappresenta un ulteriore riconoscimento di un legame che rappresenta ormai un asset determinante per il Paese".