(ANSA) - ROMA, 24 OTT - Recuperare sostanze pregiate
provenienti dalla lavorazione di prodotti ittici e vegetali, per
reimpiegarle nell'industria alimentare come ingredienti,
integratori ma anche nel packaging. Impiegare le alte pressioni
per ottenere prodotti conservati indistinguibili dal fresco,
allungare la shelf life e mantenere le caratteristiche di
qualità e sicurezza.
I ricercatori hanno individuato nel chitosano, molecola che
deriva dalla lavorazione di crostacei, una sostanza con notevole
potere antibatterico in grado di essere usata come film attivo
per il confezionamento di alimenti, incrementandone
significativamente la shelf-life. La gommoresina invece,
derivante dal pomodoro, è un'ottima alleata per ottenere una
vernice interna con funzione di barriera protettiva nelle
confezioni. Gli imballati di cellulosa, tipicamente composti
dall'80% di cartoncino vergine e per la restante parte da
polietilene a bassa densità, favoriscono la protezione del
prodotto, di preservare le caratteristiche organolettiche, di
offrire una buona barriera a ossigeno e vapore acqueo e buone
prestazioni in fase di confezionamento. Quanto alla ricerca
sull'impiego delle alte pressioni, importante per i produttori
che esportano anche a lunga distanza, è un procedimento
impiegato nelle conserve ittiche, di carne e bevande, superando
i limiti dei processi più tradizionali come la sterilizzazione e
la pastorizzazione. (ANSA).
Conserve alimentari, le sfide per garantire qualità e sicurezza
Ricerca Ssica a Cibus Tec,da recupero degli scarti a shelf life