(ANSA) - PERUGIA, 04 NOV - La cava del tartufo non conosce
età come testimonia la bella storia di, Aldo Bianchini, che ha
trascorso 70 dei suoi 89 anni con il vanghino e il cane al
guinzaglio. Iscritto all'Associazione Tartufai Altotevere, il
decano dei cavatori tifernati dall'età di 20 anni esce nei
boschi del comprensorio alla ricerca del prezioso tubero.
Una passione, la cava del tartufo (da più di due anni
patrimonio immateriale dell'Unesco) ereditata dal padre
Domenico. "Ho lavorato sempre in campagna nell'azienda agricola
di famiglia ed ho iniziato da giovane ad andare alla ricerca dei
tartufi, profumo e sapore che a casa mia hanno fatto parte della
vita quotidiana, grazie anche alle tagliatelle e gnocchi
preparati da mamma Ester", afferma, ricordando anche le lunghe
traversate negli anni '50-'60 di tanti cavatori altotiberini con
i muli verso Acqualagna (Pesaro e Urbino) a rifornire un mercato
che era punto di riferimento in particolare del tartufo nero.
Nella sua mente tanti ricordi e aneddoti legati alle
innumerevoli uscite nei boschi ai tanti cani - Zara, Brilla, Dik
- in prevalenza bracchi pointer, insostituibili protagonisti che
lo hanno affiancato nella ricerca. E poi quella trifola,
pregiato tartufo bianco di quasi un chilo che scovò tanti anni
fa in una fredda giornata di inverno.
A distanza di quasi 70 anni dalla prima uscita nei boschi, il
rito, una tradizione secolare che appartiene con orgoglio alla
comunità, si è ripetuto dall'ultima domenica di settembre,
giornata di apertura della raccolta della trifola e si è
rinnovato in questi giorni in cui a Città di Castello si celebra
la 43/a edizione del Salone nazionale del tartufo bianco
pregiato" (fino al 5): Bianchini con la sua Brilla al guinzaglio
non ha rinunciato alla passeggiata nel bosco.
Aldo si rivolge anche ai giovani e li consiglia a lasciare da
parte i social per dedicarsi ad una sana attività all'aria
aperta che "fa bene alla salute e consente talvolta di
guadagnare anche qualche euro".
Per quanto concerne il numero di raccoglitori autorizzati,
oltre mille, il Comune di Città di Castello ed il comprensorio
altotiberino è secondo, a livello nazionale, come incidenza dei
tartufai sulla popolazione. (ANSA).
Decano dei cavatori di tartufo, cane e vanghino da 70 anni
Ai giovani dice: 'Fate come me, andare nei boschi fa bene'