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'Adotta una pecora o un'alveare', boom di richieste in Sardegna

Progetto Mannos, si sostiene l'attività e si ricevono i prodotti

Redazione Ansa

(ANSA) - CAGLIARI, 22 DIC - Adottare una pecora o una capra, ma anche un alveare, campi di grano, filari di uva nel cuore della Sardegna. A qualche mese dal lancio del progetto, che nasce per valorizzare le produzioni locali, le richiesta arrivate sulla piattaforma "Mannos - From the Land of Longevity" sono già tante e provengono per il 50% dalla Sardegna e per il resto dall'Italia e dall'estero, in testa Germania, Irlanda e Belgio.
    E alcune di queste sono anche particolari. "E' il caso di una adozione di alveari da parte di un'azienda per i suoi dipendenti, come ringraziamento per il loro impegno, un gesto che poi è stato contraccambiato dagli stessi lavoratori verso i dirigenti - racconta Maria Giovanna Carta, ideatrice del progetto e consulente aziendale originaria di Olbia - Abbiamo avuto anche una richiesta come regalo di nozze".
    Con l'adozione virtuale e a distanza, da un lato si sostiene l'attività dell'agricoltore o allevatore durante l'anno - che viene documentata e raccontata periodicamente -, dall'altra si ricevono le proprie speciali scorte di prodotti direttamente dalla terra. Ogni adozione viene segnalata con un'etichetta con il proprio nome nel collarino della pecora o della capra, così come apposta nell'arnia 'adottata'. L'adottante può inoltre visitare il suo 'angolo' di Sardegna e conoscere il produttore.
    Mannos propone anche esperienze correlate e visite immersive nelle aziende agricole per partecipare dal vivo e sperimentare alcune delle attività durante le principali fasi di produzione.
    Ad esempio, è possibile partecipare alla mungitura e alla caseificazione, mentre da febbraio si potranno visitare gli alveari, partecipare alla molitura del grano e da marzo si potrà prendere parte alla potatura della vite nei vigneti di Mandrolisai ad Atzara.
    "Con Mannos vogliamo promuovere uno stile di vita sano e genuino, sulle orme degli antenati - spiega l'imprenditrice - nel contempo sostenere i piccoli e giovani produttori che hanno accettato la sfida di portare nel futuro l'attività di famiglia o di investire nell'agricoltura". (ANSA).
   

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