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Felsina scommette sul biochar contro effetti siccità in vigna

Cantina del Chianti classico avviato sperimentazione col Cnr

Redazione Ansa

(ANSA) - FIRENZE, 26 GEN - Il Sangiovese come faro e la resilienza in vigna davanti ai cambiamenti climatici con la sperimentazione di soluzioni 'green', come il 'biochar', per mitigare gli effetti della carenza di piogge. E' la scommessa di Felsina, azienda di Castelnuovo Berardenga (Siena) tra le più rappresentative del Chianti classico, oggi guidata dall'imprenditore ravennate Giovanni Poggiali.
    La cantina senese, a conduzione biologica, è impegnata da tempo in uno studio, insieme al Cnr, con l'impiego nei vigneti del biochar: carbone di origine vegetale, ottenuto dagli scarti e biomasse prodotte in vigna o in boschi di proprietà in un'ottica di circolarità dei rifiuti, usato come ammendante tra i filari. Il biochar migliora la fertilità del suolo e al tempo stesso favorisce la ritenzione e l'infiltrazione idrica nel terreno. Inoltre, rimane stabile nel suolo per periodi molto lunghi apportando continui benefici. I risultati, mentre la sperimentazione è ancora in corso, sono positivi, spiegano orgogliosi in azienda, e stanno rappresentando un utile alleato, tutto biologico, per fare fronte in modo sostenibile agli effetti della siccità a causa delle piogge sempre più scarse.
    Intanto Fèlsina celebra le 40 vendemmie di Fontalloro e Rancia, rispettivamente Igt Toscana e Chianti classico Riserva, le due iconiche etichette, Sangiovese 100%, che hanno scritto la storia della realtà guidata oggi da Giovanni Poggiali (acquistata nel 1966 dal nonno Domenico Poggiali) che sono espressione di versanti diversi, e con differenti suoli, della stessa tenuta posta al confine tra il territorio del Gallo nero e quello delle Crete senesi. (ANSA).
   

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