(ANSA) - CAGLIARI, 31 GEN - Hanno trascorso la prima notte
davanti al porto di Cagliari pastori e agricoltori che da ieri
mattina protestano contro le politiche dell'Unione europea sulle
produzioni nelle campagne sarde. Niente tende, ma i manifestanti
hanno passato la notte sotto i gazebo e nelle cabine dei
trattori riscaldati da un falò.
"Siamo pronti a un'altra giornata di battaglia - racconta
all'ANSA Giorgio Congia, uno dei portavoce della protesta -
continueremo con i blocchi a singhiozzo. E incontreremo i
dirigenti di Argea e Laore".
Nel frattempo la mobilitazione si allarga: i trattori hanno
raggiunto il porto industriale di Oristano, mentre venerdì alle
10 si aprirà un altro fronte della protesta a Muros, in
provincia di Sassari. "Siamo stanchi - ribadisce Congia- di
farci dire dall'Ue come dobbiamo lavorare. Abbiamo
rivendicazioni concrete su Irpef e credito d'imposta: qualcosa
ci era stata concessa, ma poi non è stata confermata. E intanto
le campagne sono in crisi".
Le fiamme del fuoco della scorsa notte sono ormai spente, ma
pastori e agricoltori hanno già preparato un'altra catasta di
legno perché hanno intenzione di rimanere a Cagliari almeno sino
a giovedì.
Nel frattempo sono anche arrivati gli approvvigionamenti:
bevande e cibo sono conservate sotto un gazebo. Una ventina di
trattori sono rimasti nella strada sterrata di accesso
all'ingresso del porto: sarà un'altra giornata di lotta. (ANSA).
Protesta trattori, in marcia per il blocco del porto a Oristano
Prima notte con bivacchi nello scalo di Cagliari