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Agricoltore scrive a Lollobrigida, 'rafforzare le assicurazioni'

L'imprenditore di Imola: 'Così il sistema rischia di implodere'

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLOGNA, 23 FEB - "Non possiamo assicurare le nostre produzioni". Lo scrive in una lettera al ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida Massimo Baioni, che dirige l'azienda La Sassetta: una realtà di Imola (Bologna) che produce, su 60 ettari, circa duemila tonnellate di frutta all'anno. Per affrontare le difficoltà del settore ad assicurare campi e produzioni contro le calamità naturali Baioni, vicepresidente del Codifesa di Bologna e Ferrara, chiede un incontro al ministero: "Il territorio emiliano-romagnolo esce duramente colpito dall'alluvione dello scorso maggio: il nostro comparto si trova già in grave difficoltà - ricorda l'imprenditore - Vogliamo assestare il colpo di grazia all'imprenditoria agricola? Occorre rafforzare il sistema assicurativo altrimenti migliaia di imprese rischiano di chiudere, per il costo insostenibile e le condizioni delle polizze talora poco chiare".
    La difficoltà ad assicurare i campi contro gli eventi estremi è sempre più pressante col riscaldamento globale, al di là dell'impegno delle singole aziende: "Noi frutticoltori osserviamo preoccupati le piante prossime alla fioritura, attendendo con ansia l'emanazione del Pgra 2024, Piano di gestione dei rischi in agricoltura. Siamo di fronte a uno spaventoso ritardo", scrive Baioni. E le modifiche allo studio "non sono sufficienti a fronteggiare la situazione. Anzi, significherebbero un sostanziale incremento del costo della polizza per l'agricoltore, nell'ordine del 200%-300%: il sistema assicurativo così imploderebbe anche perché non esistono alternative valide, trascinando con sé migliaia di aziende agricole".
    Tra le criticità c'è anche una platea di aziende assicurate non abbastanza ampia, in particolare al sud. Colpa della concessione degli aiuti compensativi in deroga anche a fronte di eventi assicurabili, che "ha disincentivato la sottoscrizione delle polizze", e della mancata introduzione della monorischio grandine nel sistema della Gestione del rischio, che "non ha consentito l'assicurazione agevolata per questa sola avversità atmosferica". Sotto accusa anche "l'eccesso di burocrazia".
    (ANSA).
   

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