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Grano, Cia Grosseto, 'proteggere le produzioni Made in Maremma'

Redazione Ansa

(ANSA) - GROSSETO, 11 MAR - Proteggere le produzioni Made in Italy e Made in Maremma rispetto alle massicce importazioni di grano estero. A dirlo Cia Grosseto si unisce al monito lanciato da Cia nazionale e chiede interventi urgenti mirati per proteggere le produzioni maremmane.
    L'Italia, ricorda una nota, importa una percentuale significativa dei suoi cereali, con il 40% del fabbisogno di grano duro, il 65% di tenero e il 55% di mais provenienti dall'estero. Tuttavia, nonostante questa carenza di prodotto nazionale e la forte richiesta di prodotti italiani da parte dei consumatori, i prezzi dei cereali continuano a diminuire, mettendo a dura prova gli agricoltori. Secondo la Cia attualmente, le quotazioni del grano duro si aggirano intorno ai 34 euro al quintale, mentre le rese degli agricoltori sono di circa 30 quintali ad ettaro, portando a una produzione lorda vendibile di soli 1.100 euro ad ettaro. Questo, mentre i costi di produzione superano i 1.400 euro ad ettaro, mettendo gli agricoltori in una situazione di perdita economica insostenibile. "Anche in Maremma - spiega il presidente di Cia Grosseto Claudio Capecchi - come nel resto del Paese registriamo un preoccupante calo delle superfici coltivate a grano duro, con una prospettiva di raccolto tra i più bassi di sempre, e questo anche a causa dei cambiamenti climatici. Inoltre non possiamo non ricordare che in territori come la Maremma, con terre pianeggianti e fertili, quindi più produttive, e aree collinari a resa inferiore, la disparità nelle produzioni e nei costi per produrre rappresenta un'altra seria minaccia per il settore agricolo che rischia di subire gravi conseguenze se la politica non adotterà interventi urgenti e mirati che dovranno essere necessariamente in linea con le specificità e peculiarità dei diversi contesti". Per Capecchi "è fondamentale che la politica agisca con tempestività. Come Cia-Grosseto ribadiamo la nostra disponibilità ad un confronto aperto e costruttivo per affrontare le molteplici sfide del settore cerealicolo maremmano e più in generale italiano, con la volontà di voler garantire un futuro sostenibile agli agricoltori, al territorio e soddisfare la crescente richiesta di sicurezza alimentare da parte dei consumatori". (ANSA).
   

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