L'agricoltura italiana è sempre più protagonista nel processo di transizione ecologica, consapevole che solo attraverso investimenti che portano a un minor utilizzo di input ambientali sarà possibile immaginare un futuro sostenibile per la filiera agroalimentare. Negli ultimi 24 mesi, infatti, il 69,5% delle imprese hanno investito in innovazione, puntando soprattutto su nuove tecnologie e tecniche agricole d'avanguardia.
Il Rapporto conferma l'impegno dell'agricoltura nel miglioramento dei propri impatti ambientali, sociali ed economici. Oggi il 55,3% delle aziende presenta un livello elevato di sostenibilità, in aumento sia sul 2023 sia sul 2020, dove la quota era del 48,8%; diminuiscono al contempo le realtà al livello base, passate dal 20% di quattro anni fa al 12,1% di oggi. I dati sottolineano che la cultura della sostenibilità è largamente radicata nelle aziende. Il primo valore che le attribuiscono è quello di accrescere la qualità del prodotto, anche a garanzia della salute dei consumatori, ritenuta fondamentale o molto importante dall'85,7%. Al secondo posto tra i valori di sostenibilità si colloca l'impegno per l'ambiente (76,3%); seguono le relazioni con la filiera (70,1%), la valorizzazione della comunità locale (67,4%), l'investimento in innovazione (67,1%) e la consapevolezza del ruolo sociale dell'impresa verso i lavoratori e la comunità (65,8%), valore quest'ultimo in crescita di oltre 5 punti percentuali rispetto al 2022. (ANSA).
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