E' divisa in due l'Italia del grano 2024: soffrono le regioni del Sud dove la produzione in Sicilia ma anche in Puglia e Basilicata è stata in parte compromessa per le condizioni climatiche. In tutte le altre aree, invece, le condizioni sono ottime e le stime risultano molto buone, dove l'unica incognita è legata al meteo delle prossime settimane che potrebbe compromettere lo stato fitosanitario della coltura.
L'iniziativa è organizzata e promossa da Assosementi, Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri, Fedagripesca Confcooperative, Compag, Italmopa e Unione Italiana Food, con il patrocinio della Siga (Società Italiana Genetica Agraria), la collaborazione del Crea e la partecipazione tra i relatori di Areté e Icg (International Grains Council). Ad incidere in maniera significativa, oltre al clima è stata la riduzione della superficie coltivata e alle difficoltà legate alle tensioni internazionali Sul fronte mondiale, secondo gli analisti di Aretè, le previsioni di grano duro sono in rialzo nell'ordine del 10%; dopo il calo dello scorso anno questo si deve alle maggiori produzioni dei grandi paesi esportatori: Canada (+40%), Stati Uniti (+25%), Russia (+20%), Turchia (+5%). Una situazione che contribuirà a incrementare le scorte finali per valori anche superiori all'8-10%, che resteranno tuttavia lontane dalle medie di lungo periodo. Ed è proprio questo contesto a spiegare le ragioni per cui i prezzi si manterranno lontani dai picchi registrati nelle ultime campagne, pur restando a valori storicamente alti.