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Lollobrigida, 'con Meloni via cibo sintetico e carne coltivata'

Nel Dna italiani un pezzo di ogni parte del pianeta, va tutelato

Redazione Ansa

(ANSA) - TRIESTE, 18 MAG - "La Coldiretti ha raccolto le firme per prime, hanno aderito in materia trasversale in tanti; tanti comuni hanno approvato ordini del giorno per vietare il cibo sintetico e la carne coltivata in Italia; anche tutte le regioni credo abbiano chiesto a un ipotetico governo, perché si è cominciato prima dell'insediamento di questo" esecutivo; poi "è arrivato il governo Meloni e lo ha fatto davvero" vietando "commercializzazione, importazione e produzione di un cibo che cancella la nostra cultura alimentare e che è un potenziale pericolo per salute, ambiente e lavoro. L'opposizione non ha ovviamente condiviso la scelta seppure sui territori aveva detto che l'avrebbe fatto, come al solito un velo di grande ipocrisia". Lo ha detto il ministro per l'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, a margine di un convegno della Coldiretti Fvg.
    Sulla protezione delle indicazioni geografiche "l'Italia ha una produzione molto rilevante, molto connessa al territorio di provenienza - ha spiegato - La nostra storia insegna che l'Italia è stata a lungo una nazione parcellizzata, contaminata da tante culture nei suoi 3.000 anni di storia, ha avuto culture che afferivano all' impero romano, poi invasioni barbariche, arabi, epoca dei comuni: nel nostro Dna abbiamo un pezzo di ogni parte del pianeta e questo dev'essere tutelato e difeso. Quindi, anche le indicazioni diventano un elemento per farlo". Infine, la concorrenza: "L'Italia è una suggestione positiva, evoca la qualità nel mondo perché l'abbiamo rappresentata meglio di tutti. Riteniamo con generosità di poterla insegnare, ciò che non va bene è che si tenti di copiare i nostri prodotti non riuscendovi, tentando di ingannare le persone che acquistano e consumano cercando di vendere cose che somigliano ai nostri prodotti, depredando le nostre imprese e truffando chi si aspetta di avere qualità e benessere". (ANSA).
   

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