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Caso peste suina in Lunigiana, Coldiretti chiede abbattimenti

Redazione Ansa

(ANSA) - MASSA (MASSA CARRARA), 20 LUG - Dopo il rilevamento del caso di peste suina - il primo in Toscana - sulla carcassa di un cinghiale, la Coldiretti esprime "grande preoccupazione" e chiede "abbattimenti" di capi "per evitare che il contagio arrivi nel resto della regione".
    "È una situazione che ci preoccupa da tempo perché sottopone le imprese che allevano suini a restrizioni ed a rischi concreti di contagio dei propri capi che significa dover abbattere tutti gli animali", spiega la Coldiretti Massa Carrara in merito al caso trovato nel comune di Zeri, ricordando di aver manifestato, insieme ad oltre 4. 000 agricoltori nella grande mobilitazione contro la fauna selvatica il 4 luglio scorso sotto la sede della Regione Toscana, e poi in un presidio a Pontremoli in occasione di un incontro con la vicepresidente Stefania Saccardi.
    "Mettemmo in evidenza come la peste suina rappresenti un'emergenza socio-economica su cui intervenire con la massima tempestività per contenerne la diffusione, tramite azioni concrete di riduzione della popolazione dei cinghiali, principali vettori della infezione e maggiore causa di ingenti danni alle nostre produzioni agricole. - spiega Francesca Ferrari presidente di Coldiretti Massa Carrara - I comuni della Lunigiana delle zone infette 1 e 2 da peste suina africana rappresentano una potenziale porta virtuale per la diffusione della malattia anche nelle altre province della Toscana, dobbiamo fare di tutto per tenerla chiusa. Gli interventi della Regione vanno in questa direzione, ma occorre porre molta attenzione a tradurli in azioni tempestive ed efficaci sul territorio. E' fondamentale procedere agli abbattimenti dei cinghiali, come previsto dal piano straordinario, per evitare che il contagio si diffonda". (ANSA).
   

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