Scatta la raccolta del pomodoro Made in Italy in una delle campagne più difficili di sempre, tra la siccità e il caldo record al Sud che stanno condizionando lo sviluppo delle piante e delle bacche, con il rischio scottature, e gli effetti del maltempo al Nord, tra grandine e alluvioni. A fare il primo bilancio è la Coldiretti, in occasione dell'avvio delle operazioni nel foggiano nell'azienda agricola Il Vignale in contrada Trionfo, nel comune di Orta Nova, la prima per produzione a livello nazionale con circa 1/5 di tutto il raccolto. Oltre a rappresentare un pilastro della dieta Mediterranea, il pomodoro è un comparto chiave dell'agroalimentare con un fatturato nel 2023 di 5 miliardi di euro, 7mila imprese agricole, 100 imprese di trasformazione e 10mila addetti, per circa 70mila ettari coltivati.
Dalle prime indicazioni sulla campagna emergono situazioni opposte per Puglia ed Emilia Romagna, le regioni dalle quali vengono circa i 2/3 del raccolto. In Puglia al momento l'aumento di oltre il 5% delle superfici investite a pomodoro è assorbito dal leggero calo produttivo, che potrebbe aumentare qualora venisse sospesa l'erogazione dell'acqua per l'irrigazione.
L'Emilia Romagna deve fare, invece i conti con il maltempo che, tra alluvioni e grandine, ha ostacolato e ritardato i trapianti, facendo strage di piantine. A questo si aggiungono gli attacchi del ragnetto rosso, acaro che già da anni crea problemi soprattutto nel Piacentino. Annata difficile per le stesse ragioni anche in Lombardia, dove è atteso calo della produzione tra il 15% e il 20% rispetto alla media. Positiva, invece, la situazione in Campania dove per il Pomodoro San Marzano Dop si stima un incremento della produzione intorno al 10%. Ma a pesare su tuitto è l'incertezza, evidenzia la Coldiretti, delle condizioni contrattuali, mentre sono lievitati i costi a carico dei produttori. Secondo un'analisi della Coldiretti pugliese, nel 2024 produrre 1 ettaro di pomodoro lungo è costato in media 3mila euro in più rispetto al periodo pre conflitto.