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Cia Puglia, bene utilizzo risorse Pnrr e Fsc per carenza idrica

Sicolo, 'passo in avanti ma serve subito piano regionale'

Redazione Ansa

(ANSA) - BARI, 05 SET - "L'utilizzo di parte dei fondi Pnrr assieme alle risorse dei Fondi Coesione (Fsc) prospettato dal Ministro Raffaele Fitto per interventi strutturali sulla questione idrica è una buona notizia. Ora, però, governo nazionale, giunta regionale e Unione Europea elaborino insieme un piano immediatamente attuabile per implementare tutti gli interventi, tenendo presente che sulle opere e le tecnologie a uso irriguo si gioca il futuro dell'agricoltura, cioè della più grande industria a cielo aperto della Puglia". Lo afferma Gennaro Sicolo, presidente regionale della Puglia e vicepresidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, commentando la possibilità prospettata nelle ultime ore di accelerare l'iter di realizzazione di interventi destinati ad affrontare la carenza idrica della Puglia, e di destinare ad essi una quota rilevante di risorse economiche rinvenienti sia dal Pnrr sia dai Fondi Coesione, circa 700 milioni di euro.
    "Con questa strategia - aggiunge Sicolo - dovrebbero essere cantierizzati ben 25 nuovi impianti di affinamento per la depurazione e il riuso delle acque, recuperando 50 milioni di metri cubi d'acqua a scopo irriguo. Questo sarebbe certamente un buon inizio", commenta Sicolo, "perché la nostra regione attende da oltre 50 anni il potenziamento e l'adeguamento dei piani irrigui per i differenti territori". "Una volta per tutte, occorre - aggiunge - superare l'inerzia dei consorzi di bonifica commissariati, i quali in tutti questi anni non hanno approntato piani, programmazioni, progetti e azioni per affrontare strutturalmente il problema idrico-irriguo e l'insufficiente dotazione di strutture e tecnologie per il risparmio e il riuso dell'acqua".
    Cia-Agricoltori Italiani di Puglia, osserva ancora, "chiede da tempo un piano di interventi per l'autosufficienza idrico-irrigua della Puglia, per garantire agli agricoltori pugliesi l'acqua necessaria per le diverse colture e per ridurre gli sprechi. Ritieniamo che non sia più rinviabile la realizzazione di invasi e nuove infrastrutture che migliorino l'apporto idrico a disposizione dell'agricoltura regionale".
    (ANSA).
   

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