Toccano quota 319 i prodotti agroalimentari italiani di qualità riconosciuti dalla Ue a fine 2022, quattro in più rispetto al 2021, grazie al lavoro di 81.400 produttori certificati, anch'essi in aumento dello 0,4% soprattutto al Sud (+2,8%) e nelle Isole (+3,1%).
Entrando nel dettaglio, oltre l'80% dei produttori si ripartisce tra formaggi (28,9%) dove spicca la Sardegna con il 44,8%, olii extravergine di oliva (28,6%) e il settore degli ortofrutticoli e cereali (25,1%). Tra i settori in crescita per numero di produttori ci sono le carni fresche per un totale di 9.458 unità (+3,7%), dove primeggiano le regioni del Nord-ovest Lombardia in testa, seguita dal Piemonte con il 24,4%, mentre i trasformatori segnano una flessione del 7%. Allevatori che si concentrano, oltre che in Sardegna, anche nel Lazio (11,3%), in Toscana (6,5%) e in Umbria (6,2%). Più variegata è la distribuzione territoriale dei trasformatori localizzati soprattutto in Campania (28,3%), Toscana e Marche. Si conferma al primo posto, per numero di produttori, l'Agnello di Sardegna seguito dal Vitellone Bianco dell'Appennino Centrale. Il settore ortofrutticolo si concentra prevalentemente in Trentino-Alto Adige (49,7%), mentre in Toscana è presente soprattutto una tradizione legata all'olivicoltura.
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