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Le olive in salamoia alzano i ricavi del 20%

In Toscana diversificazione per garantire redditività olivicola

Redazione Ansa

(ANSA) - PISTOIA, 08 NOV - Diversificare la produzione per garantire la redditività all'olivicoltura. È questo l'obiettivo degli olivicoltori toscani dopo "la sorprendente campagna olivicola-olearia 2024", - spiega Coldiretti Pistoia, che nel pistoiese, e in Toscana, ha visto una produzione elevata di olive, accompagnata però una bassa resa. "È l'ennesima conferma - sostiene l'associazione agricola - di come la redditività per i produttori di olio ed olive sia sempre in bilico. Per rendere sostenibili i nostri uliveti occorre innovare. La diversificazione anche nella produzione di olive in salamoia, che si affianca a quella di extravergine, è una delle strade da percorrere sia per dare redditività ad una coltura che incarna la toscanità, sia per il mantenimento di un paesaggio che è un valore ecologico e patrimonio di bellezza che porta milioni di turisti nelle nostre campagne".
    "Per questo - afferma Tiziano Baioli, olivicoltore della rete Coldiretti e presidente della sezione di Larciano - da qualche anno ho deciso di conferire parte del mio raccolto di olive di leccino ad un'agroindustria della nostra zona, che mi garantisce diversificazione produttiva e un buon margine di guadagno".
    L'azienda dove Baioli conferisce le olive leccino, le uniche 'toscane' adatte alla salamoia, è un gigante dell'agroindustria, la Neri di Lamporecchio specializzata in 'sottoli' dal 1947.
    "Da qualche anno - spiega Alessio Baronti, ad della Neri Industria Alimentare - abbiamo deciso di allargare la nostra produzione anche alle olive in salamoia e stiamo potenziando molto la filiera toscana. Quest'anno abbiamo ricevuto conferimenti per 5.000 quintali di leccino, un salto enorme rispetto alla media degli anni scorsi di 1.500 quintali".
    Le olive conferite devono avere un calibro idoneo ad essere lavorate, almeno 14 millimetri. "La linea toscana - spiega Baronti - riusciamo a venderla all'estero ad un prezzo di circa il 20% in più rispetto alle olive di altra provenienza. La produzione toscana paga, per questo stiamo valutando di incrementare la nostra capacità produttiva". (ANSA).
   

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