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Donne e agricoltura, presente e futuro in convegno ai Georgofili

In Toscana a guida femminile un'azienda su tre

Redazione Ansa

(ANSA) - FIRENZE, 15 NOV - Aumenta il 'peso manageriale' delle donne in agricoltura, una su tre gestisce un'azienda, la Toscana vanta il più alto numero di agriturismi a guida femminile (84%) e cresce la presenza anche nel settore zootecnico. Però restano ancora barriere da superare. Di questo si parlerà martedì 19 novembre in un convegno all'Accademia dei Georgofili organizzato in collaborazione con l'Università di Firenze dal titolo 'Le donne nel settore agrario e zootecnico ieri e oggi. E domani?', con inizio alle 9.30 e possibilità di seguirlo anche da remoto. I relatori saranno: Davide Fiorino dell'Accademia dei Georgofili, Cecilia Manzi e Paola Giordano Istat, Colomba Sermoneta di Eurostat, Lucia Bailoni, Università di Padova, Anna Sandrucci e Paola Crepaldi Università di Milano.
    A moderare Giuliana Parisi (Dagri-Unifi Accademia dei Georgofili).
    "Il settimo Censimento generale dell'agricoltura italiana (Istat 2020), ha mostrato un settore in difficoltà - spiegano gli organizzatori - in 10 anni il numero di aziende agricole è diminuito del 30% e la superficie agricola utilizzata del 2,5%.
    In questo contesto la presenza del genere femminile, nel complesso, è leggermente diminuita, mentre si è lievemente rinforzata quella manageriale". A questo si aggiunge il crescente coinvolgimento anche nel settore zootecnico italiano e l'interesse per la transizione digitale, "fattore chiave per lo sviluppo aziendale", continua la nota "che si accompagna poi ad un'altra maggiore sensibilità delle donne rispetto agli uomini, ossia quella per l'utilizzo di strumenti volti a migliorare il benessere animale e la qualità del prodotto". Tuttavia, "nonostante i passi in avanti, rimangono comunque alcuni comparti dove il lavoro femminile spesso non viene formalmente riconosciuto. E' il caso della pesca e dell'acquacoltura: sui 20mila addetti la maggior parte sono maschi di oltre 50 anni e le donne imbarcate, per lo più mogli e figlie di pescatori impegnate nel segmento della piccola pesca costiera artigianale, rappresentano solo l'1% del totale". Nel settore dell'acquacoltura la percentuale di addette donne è dell'8% contro il 22% della media europea. Da qui la sottolineatura della "sfida urgente" per società scientifiche e istituzioni, "superare barriere che affondano le loro radici in un passato ancora molto presente". (ANSA).
   

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