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Crisi Moncaro, curatori Tribunale chiedono incontro Prefetto

Risposta a Ciccioli: "notizie non vere su nostro lavoro"

Redazione Ansa

(ANSA) - MONTECAROTTO, 05 DIC - Il collegio dei curatori della liquidazione giudiziale di Terre Cortesi Moncaro, la cantina di Montecarotto in pesante crisi finanziaria, ha chiesto al Prefetto di Ancona di convocare un incontro tra tutti i soggetti coinvolti, a vario titolo, nella crisi della più importante cooperativa vitivinicola marchigiana. Per Simona Romagnoli, Marcello Pollio e Salvatore Sanzo, tre curatori nominati dal Tribunale di Ancona, il tavolo in prefettura dovrebbe coinvolgere "presidente della Regione, sindaci dei comuni dell'area di Jesi-Montecarotto, esponenti politici, comitato Pro-Moncaro, associazioni dei coltivatori, confederazioni cooperativistiche e rappresentanti dei dipendenti". L'auspicio - spiegano - è che "a differenza di quanto fin qui accaduto, il confronto tra gli organi istituzionali coinvolti porti celermente a un coordinamento che eviti rallentamenti o duplicazioni, nell'interesse di tutti i portatori di interesse e dei creditori".
    E' quanto si legge in un comunicato stampa, giunto in risposta a quello in cui l'europarlamentare Carlo Ciccioli aveva contestato la liquidazione disposta dal Tribunale, in conflitto con la liquidazione coatta amministrativa disposta dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy e che - secondo l'europarlamentare - "ha più strumenti per scongiurare la parola 'fine' sulla più grande cooperativa del settore della Regione. Il commissario (nominato dal Mimit, ndr) avrebbe rilanciato l'azienda. Il curatore, come figura, lavora per smantellarla e venderla a tranci".
    All'accusa, Pollio, Romagnoli e Sanzo replicano scrivendo che "le due procedure. Liquidazione Giudiziale e Liquidazione Coatta Amministrativa, - hanno il medesimo obiettivo ed identiche finalità: chiunque diffonde notizie contrarie o non conosce le disposizioni del Codice della Crisi o diffonde consapevolmente notizie non vere, per finalità che non che non sono chiare e che portano danno all'immagine di Moncaro". "Gli obiettivi - proseguono - sono la tutela dei lavoratori, del patrimonio aziendale e del tessuto economico del territorio, in entrambi i casi si tratta di procedure concorsuali che devono garantire il massimo realizzo per i creditori ed hanno l'obiettivo di fare intervenire un nuovo soggetto che possa proseguire i complessi aziendali evitando ove possibile ogni vendita atomistica".
    "L'iniziativa del "Comitato Pro-Moncaro" e le dichiarazioni di esponenti politici che ipotizzano interventi da parte di soggetti pubblici, come quello di ISMEA (la società del Ministero dell'Agricoltura per i finanziamenti nel settore), possono essere pienamente attuati anche nella Liquidazione Giudiziale; ed infatti, nulla vieta che nella Liquidazione giudiziale si dia corso, se tale opzione dovesse concretizzarsi, a operazioni di workers buy out o di altro tipo su iniziativa di chi intendesse farsi carico della prosecuzione dell'attività aziendale. I curatori hanno già condotto in altri contesti tali trattative e accordi con le istituzioni; accordi che hanno portato nell'ambito di altre liquidazioni giudiziali al salvataggio di interessi sociali diffusi. I Curatori auspicano, quindi, che l'impegno di tutti possa agevolare il salvataggio del valore di Moncaro". (ANSA).
   

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