E' già ressa di buyer, chef, e operatori del mondo di Bacco all'apertura di Vinitaly OperaWine, maxi degustazione delle 130 migliori etichette di vino italiano secondo Wine Spectator. un vero e proprio ponte per il mercato Usa che ha visto di nuovo in presenza, alle ex Gallerie Mercatali di fronte all'ingresso di Veronafiere, i big del Vigneto Italia. Preapertura col ministro dell'Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste Francesco Lollobrigida che ha riconosciuto il "ruolo fondamentale" di OperaWine nel promuovere in lingua inglese il vino italiano, una eccellenza del sistema Italia, e ha ricordato che "a Verona la cultura enoica viene raccontata e esaltata per tradizione da sempre, persino nell'Arena a metà dell'Ottocento. La comunicazione della cultura del vino e la capacità qui hanno radici profonde". Il ministro ha ringraziato i 130 imprenditori del vino selezionati dalla rivista Wine Spectator con l'auspicio che ci sia "tra qualche anno uno zero in più alla selezione delle attuali 130 cantine d'eccellenza". Tra i tanti col calice in mano nella kermesse scaligera lo chef, imprenditore e volto televisivo Joe Bastianich: "sono al 34/mo Vinitaly consecutivo ,- ha detto all'ANSA Joe - Vinitaly fa parte della mia vita. Conoscere i produttori di persona è il top del top, ma l'Italia deve far di più per proteggere e valorizzare questo settore d'eccellenza e l'unicità di una storia produttiva Benvenga poi una spinta all'enoturismo e al turismo dell'olio: bisogna portare più italiani e stranieri a conoscere dal vino i mestieri del gusto e le cantine d'eccellenza". OperaWine, ha detto Josè Rallo volto e voce di Donnafugata, "è un riconoscimento importante per la nostra azienda di Pantelleria che qui ha portato un 2012 del Ben Ryé per dimostrare la longevità e la qualità di questo iconico vino da fine pasto. Ma è stato bello - ha detto l'imprenditrice siciliana - vedere un ministro, Lollobrigida, così coinvolto nella difesa del patrimonio enologico italiano. E' un tema su cui dobbiamo lavorare tutti senza seguire filosofie troppo industriali ma raccontando l'artigianalità e il lavoro manuale che c'è dietro la viticoltura eroica. Anche in Sicilia l'enoturismo stra crescendo e anzi ha avuto un boom l'anno passato. Inoltre ci sono segnali di importanti investimenti esteri ed è bene perché noi siciliani siamo attrezzati nell'accoglienza ma investimenti stranieri portano cultori del lusso e del nostro stile di vita. Uno stile mediterraneo ben diffuso negli Usa anche da serie tv come White Lotus a riprova che è stato lungimirante utilizzare la Sicilia come film destination". Per Marcello Lunelli, di Tenute Ferrari, "si prospetta un Vinitaly bello, vivace. curioso per un filiera di produzione artigianale. Ci sono grandi aspettative nei mercati internazionali sui vini Made in Italy e sta a noi confermare queste aspettative. La fiera si apre inoltre con un calo delle bollette energetiche anche per le famiglie italiane, scelta che porta un po' di ossigeno tramutando il risparmio in possibilità di ritorno a comprare vino e a vivere la convivialità". Soddisfatta anche la produttrice marchigiana Daria Garofoli, una delle regine del Verdicchio Castello di Jesi: "c'è il pienone a OperaWine. Mi sembra ancora più affollato del pre-covid e molti sono nuovi stranieri. Ho già preso tanti contatti con operatori di Slovenia, Romania e Croazia interessati al Verdicchio ma anche a conoscere in azienda le realtà produttive. Le Marche sono attrezzate a ospitare enoappassionati tedeschi e del Benelux, ora apriamo nuove frontiere". Una voglia di investire sull'enoturismo che coinvolge anche i produttori della Val d'Aosta_ "il turismo e l'enoturismo in particolare è molto cresciuto negli ultimi anni in Vda - ha sottolineato Monique dell'azienda Les Cretes, viticoltori dal 1750 - e tutte le aziende, una trentina in particolare, stiamo lavorando per proporre esperienze di abbinamento vino-cibo tipico".
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