Da Angelina, eccellenza della gastronomia romana nel cuore della Città Eterna a Testaccio non hanno digerito la ‘carbonara alla francese’, proposta alcuni giorni fa da un sito transalpino e che ha provocato un'immediata levata di scudi dall'Italia, facendo anche parlare di 'guerra della carbonara'.
Nella cucina di Anna Lo Presti, uno chef scuote la testa, inorridito, mentre vede le immagini delle farfalle cotte insieme alla pancetta e poi guarnite da un uovo crudo.
Gli ingredienti essenziali di una ricetta secolare sono le uova, il guanciale – rigorosamente senza peperoncino - il pepe, gli spaghetti un bicchiere di vino bianco. E soprattutto, tanto pecorino.
Mentre il guanciale rosola senza olio in padella, e gli spaghetti nuotano nell’acqua calda, il tuorlo dellì’uovo viene sbattuto in una pirofila. Ci si aggiunge pecorino per addensare il composto, l’acqua bollente della pasta per amalgamarlo.
Mentre gli spaghetti proseguono la cottura, da Angelina sfilano i piatti principe di Roma: la Matriciana, la gricia, i rigatoni al sugo di coda.
LA PREPARAZIONE DELLA VERA CABONARA
Fuori la movida romana inizia a pulsare. Angelina sorge infatti nel quartiere di Testaccio a Roma, vicino all'antico mattatoio, affacciato da un lato sul monte dei cocci e dall'altro sulla piazza dell'antico mercato.I locali si riempiono, ragazze e ragazzi pullulano nelle strade.
In cucina la pasta è pronta.
LA VERA CARBONARA
La ricetta francese non ha trovato consensi neppure Oltralpe. Anche i buongustai francesi ammettono che la vera carbonara si fa qui, a Roma.
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