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Tartufai, mantenere le denominazioni di origine

Filiera boccia il testo unico sul settore

Redazione Ansa

Mantenere le denominazioni 'Tartufo Bianco d'Alba', 'Tartufo Bianco di Aqualagna' e 'Tartufo nero di Norcia', perché tengono alta la bandiera del prodotto italiano noto in tutto il mondo, conferendogli un valore aggiunto. E' compatta la filiera del settore del tartufo nel bocciare la generica dizione 'Tartufo bianco', come indica il Testo unificato all'esame della Commissione Agricoltura della Camera che, in 18 articoli punta a normare raccolta, coltivazione e commercio dei tartufi freschi o conservati destinati al consumo. Un provvedimento che comunque non è stato accolto con favore, anche se con sfumature diverse, dai rappresentanti delle 13 associazioni della filiera in un'audizione oggi in Commissione alla Camera, dai cercatori ai commercianti di tartufi di tutta Italia, tra cui la Federazione nazionale delle associazioni dei tartufai italiani (Fnati), l'Unione regionale delle associazioni dei tartufai toscani (Uratt), l'Associazione commercianti albesi, Assotartufi, Fita e Assotartufai.

Pur apprezzando lo sforzo, il provvedimento non risolve i problemi di un settore, a partire da quello fiscale e di tracciabilità. Le realtà emerse da alcune associazioni, inoltre, hanno fatto emergere come il prodotto italiano scarseggi di anno in anno, sopratutto in alcune regioni.

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