Perché anche l'olio ha caratteristiche diverse per territorio e produzione e quindi peculiarità che non vanno sottovalutate.
"L'olio extravergine - rileva la manager - è un prodotto 'vivo', per questo motivo cambia nel gusto e nei parametri chimico-fisici durante la shelf-life, in un certo senso 'invecchia' perdendo nel tempo l'intensità di gusto. Se è possibile determinare i parametri di un olio extra vergine validi per 12 mesi rimanendo nei valori stabiliti dalla legge diventa impossibile quando si parla di aggettivazioni di gusto, anche quando la valutazione viene fatta da professionisti vi è sempre una certa soggettività".
Se si utilizza un aggettivo come fruttato o dolce, secondo la normativa la mediana dello stesso deve rimanere entro un certo parametro, mantenersi identica nel tempo e rilevata come tale da panel test diversi. "Quello che accade spesso oggi è che panel test diversi diano risultati diversi nella classificazione di olio vergine ed extravergine. Con questo metodo di analisi è pertanto impossibile mantenere parametri costanti nel tempo come indica la normativa", continua Chiara Coricelli. "Se mettiamo in etichetta un attributo di gusto che poi ad una valutazione a posteriori non risulta conforme a quanto indicato, magari perchè non è stato conservato correttamente sullo scaffale, andiamo incontro al rischio di frode commerciale". Questo il motivo per cui le etichette sono tutte pressoché identiche sugli scaffali dei supermercati.
Ma un percorso verso un'etichetta come per il vino "sarebbe una crescita culturale", osserva Chiara Coricelli. Sugli scaffali dei supermercati la sfilata di tante bottiglie di olio non aiuta il consumatore nella scelta mentre "lo scaffale dovrebbe essere evoluto, bisognerebbe farlo parlare" spiega la manager osservando che "c'è una grande frammentazione" e ad esempio "un olio artigianale o 100% italiano non è sempre sinonimo di qualità". Quindi "è un problema istituzionale" aggiunge Coricelli suggerendo un "dialogo delle associazioni di categoria con la Grande distribuzione affinchè ci sia una formazione del personale nei reparti a cui chiedere informazioni e dettagli sugli oli" per scegliere quello per "condire la tavola di ogni giorno o nelle grandi occasioni".
E che bisogna conoscere per poter scegliere al meglio lo dimostra l'azienda di Spoleto che ha un ampio ventaglio di oli: dall'extravergine di oliva a quelli di riso e semi di vinacciolo, a quelli aromatizzati con erbe e spezie dal mondo (dai più etnici allo zenzero e alla curcuma ai più profumati tartufo e menta, ce ne sono una quindicina), a quelli della linea Ethnos per i palati gourmand (all'argan, avocado,sesamo, chia, cocco solo per fare qualche esempio) a quello dedicato solo alla frittura. Coricelli i suoi suggerimenti per gli abbinamenti li offre attraverso il Qr code, un codice impresso sull'etichetta che rimanda al sito web dell'azienda. (ANSA).
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