(ANSA) - ASCOLI PICENO, 18 GIU - L'alloro di Grottammare
(Ascoli Piceno) punta all'Igp, riconoscimento del marchio di
indicazione geografica protetta che, nelle Marche, tutela nove
eccellenze agroalimentari, dal vitellone bianco al ciauscolo,
dai maccheroncini di Campofilone alla patata rossa di
Colfiorito.
Odore e gusto intensi, utilizzato per aromatizzare olio ed
altre pietanze, il Laurus Nobilis prodotto in questo distretto -
tra i primi d'Italia per storia e tradizione - è marchio
depositato alla Camera di Commercio delle Marche e riconosciuto
dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
"Nell'Unione Europea - spiega il presidente
dell'associazione Vivaisti di Grottammare, Francesco Balestra,
vivaista 45enne di Grottammare e presidente della locale
associazione Vivaisti - ci sono solo tre Igp riconosciute nel
settore florovivaistico: la Gentse Azalea IGP, Belgio 2010, la
Szoregi Rozsato IGP, Ungheria 2012 e il Vlaamse Laurier IGP,
Belgio 2015, nessuna italiana".
Il disciplinare prevede una produzione limitata alle provincie
di Ascoli Piceno e Fermo, più i comuni di Martinsicuro, Alba
Adriatica, Colonnella e Controguerra della provincia di Teramo.
Tra inverni miti ed estati calde ma non afose, in una zona
fitoclimatica chiamata, non a caso, "Lauretum freddo", la
presenza dell'alloro è antichissima e certificata dai resti
fossili che risalgono al Pleistocene medio superiore. La
coltivazione ha condizionato anche la toponomastica, con il
tratto di statale Adriatica noto per secoli come strada
Loreto-Aprutina o via Lauretana percorsa dai pellegrini diretti
verso il santuario mariano di Loreto, da Lauretum, bosco di
lauri. Anticamente l'alloro veniva impiegato sia come pianta
ornamentale sia nelle preparazioni culinarie, decotti digestivi
e antisettici naturali, per produrre aromi e oli essenziali o,
con l'impiego delle bacche, per la produzione del celebre
"Sapone di Aleppo".
Sono circa 400 le aziende florovivaistiche delle province
di Ascoli e Fermo che producono alloro. Il settore vivaistico,
in generale, conta in zona circa il 43% delle aziende totali
dell'intera regione. (ANSA).
L'alloro di Grottammare punta riconoscimento Igp, iter al via
Aromatico, odore e gusto intenso