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L'IA di Microsoft per proteggere il made in Italy

Chatbot con Poligrafico Stato contro falsi. Si parte da Prosecco

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 06 AGO - Microsoft Italia e Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato hanno siglato una partnership per proteggere le eccellenze del made in Italy contro la contraffazione, sfruttando le potenzialità dell'intelligenza artificiale. Al centro del progetto, la creazione di un assistente virtuale, capace di verificare l'autenticità di un prodotto. Grazie alle soluzioni di Azure OpenAI e modelli proprietari dell'Istituto Poligrafico, questo strumento sarà in grado di analizzare dati di tracciabilità e autenticare prodotti, garantendo ai consumatori una maggiore sicurezza nelle loro scelte. Un esempio tangibile di questa collaborazione è il progetto con il Consorzio di Tutela della Doc Prosecco. Brand Protection Assistant è il chatbot che offrirà agli utenti una serie di informazioni sui prodotti, inclusa la verifica dell'autenticità delle etichette tramite una semplice foto, dalla quale l'assistente potrà fornire anche dati dettagliati su provenienza, caratteristiche e abbinamenti. Si tratta di un progetto pilota che sarà replicabile e scalabile per tutti i prodotti del made in Italy, della filiera agroalimentare e non solo.
    "Con l'avvio di questo progetto il Poligrafico dello Stato si conferma come principale e più avanzato punto di riferimento nella lotta alla contraffazione e nella tutela delle eccellenze italiane sui mercati mondiali", le parole di Francesco Soro, ad dell'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. "Siamo orgogliosi del progetto per tutelare un marchio famoso nel mondo come quello del Consorzio di Tutela della Doc Prosecco", ha detto Vincenzo Esposito, ad di Microsoft Italia. "I consumatori saranno tutelati come mai prima d'ora tramite una semplice chat che sfrutta l'intelligenza artificiale, rendendo l'accesso alle informazioni più agevole e immediato" ha aggiunto Giancarlo Guidolin, presidente del Consorzio di Tutela della Doc Prosecco.
    (ANSA).
   

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